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Imprese, cresce il numero di quelle a rischio default

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Ecco l’analisi aggiornata dell’Osservatorio di Cerved. Aumenta il divario Nord-Sud

La situazione delle imprese italiane è tornata ad essere preoccupante, tanto che ci sono ben 100 mila aziende che sono a rischio chiusura. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio di Cerved.

La fotografia delle nostre imprese

impreseLa ripresa sperimentata dopo il Covid sembra quindi aver parzialmente esaurito i suoi effetti positivi. Anche se siamo lontani dalle 134mila imprese a rischio che c’erano durante il periodo critico della pandemia, il numero di aziende a rischio default è salito al 16,1% del totale, crescendo di 11mila unità rispetto allo scorso anno.

I debiti finanziari di queste imprese solo cresciuti di 11 miliardi, portando il totale a 107 miliardi di euro (10,7% del totale).

L’incertezza che pesa sui lavoratori

Questa inversione del trend preoccupa gli analisti, anche perché alle imprese a rischio vanno sommate pure quelle “vulnerabili”, che nel triennio 2019-2022 sono passate dal 29,3% (181.000) al 32,6% (201.000).
Si tratta di numeri preoccupanti, visto che un lavoratore su tre è coinvolto in imprese che sono considerate fragili. Parliamo di quasi 3 milioni di lavoratori. Di questi, ben 831 mila sono collocati in aziende considerate ad altissimo rischio.

Il divario Sud-Nord

Le imprese più fragili si trovano soprattutto nel Sud dell’Italia, dove rappresentano addirittura il 60% del totale. E nel corso degli ultimi mesi si è ulteriormente ampliato il divario rispetto allo stato di salute delle imprese del Nord. Lo ha evidenziato anche Bankitalia.

Il peggioramento più significativo ha riguardato la città di Isernia, ma anche la Sardegna e Matera, Foggia e Cagliari. La crescita percentuale maggiore è stata registrata nella provincia di Crotone.

Riguardo ai settori imprenditoriali, il più colpito dalla crisi è quello delle costruzioni (passato dal 15,2% al 17,6% di società a rischio) e i servizi (dal 14,9% al 16,7%). Male trasporti, industria pesante, servizi non finanziari e in parte l’agricoltura.
Rispetto invece alle dimensioni di impresa, le più coinvolte dal rischio default sono le microimprese, dove 1 su 6 si trova in difficoltà.

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