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Banca centrale d’Australia mantiene il tasso di interesse fermo per la quarta riunione

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Il tasso d’inflazione continua a moderarsi, ma sta diminuendo più lentamente del previsto

Come si aspettavano i mercati finanziari, la Reserve Bank of Australia ha mantenuto invariato il tasso di riferimento al 4,35% per la quarta riunione consecutiva. L’ultima volta che la banca centrale australiana ha ritoccato i tassi, è stato per aumentarli a novembre 2023.
La RBA ha inoltre confermato al 4,25% il tasso di interesse sui saldi di regolamento del cambio.

L’esito del meeting della banca centrale

banca centrale australiaA indurre la banca centrale australiana a questa decisione è l’andamento dei prezzi. Il tasso d’inflazione continua a moderarsi, ma sta diminuendo più lentamente del previsto.

L’ultimo report indica che il tasso di inflazione è sceso al 3,6% nel primo trimestre, dal 4,1% del trimestre precedente. Pur essendo il quinto trimestre consecutivo di calo, la discesa è stata inferiore al previsto (i mercati si aspettavano il 3,4%). Anche l’indicatore CPI mensile del paese è accelerato al 3,5% a marzo dal 3,4% di febbraio, mentre il mercato si aspettava un dato invariato.

Il problema inflazione

Secondo quanto comunicato dalla RBA, questo andamento dell’inflazione è legato soprattutto alla scarsa frenata dei prezzi dei servizi. La RBA evidenza inoltre le incertezze riguardo al tempo che servirà per un’adeguata trasmissione della politica monetaria. Fino a quando l’istituto non avrà una maggiore certezza che il tasso di inflazione sta viaggiando verso l’intervallo obiettivo del 2-3%, non può escludere alcuna mossa. Tutto dipenderà dai dati macro in arrivo.

NB. Se volete negoziare la valuta australiana, imparata a usare lo strumento dello stop Loss ordine.

La reazione del mercato

Dopo la riunione di politica monetaria della RBA, la valuta australiana ha perso quota. I mercati si aspettavano un approccio più aggressivo da parte della RBA, che invece si è mostrata cauta. Il cambio AUDUSD è sceso anche sotto 0,66, ritirandosi dai massimi di due mesi toccati negli ultimi giorni (ben visibili su un grafico point and figure trading) malgrado il biglietto verde americano sia debole a causa delle aspettative che la FED taglierà i tassi a settembre.

Nel frattempo il rendimento dei titoli di Stato a 10 anni è sceso verso il 4,3%, ai livelli più bassi in due settimane. Sul mercato azionario invece l’indice S&P/ASX 200 è balzato dell’1,4%, toccando i livelli più alti in oltre tre settimane.

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