Per il sesto mese consecutivo, la Banca centrale del Paraguay (BCP) non ha modificato il costo del denaro. Il tasso di interesse infatti è stato lasciato allo 0,75%, dopo aver effettuato tagli ben cinque volte quest’anno. Tre sono stati fatti a marzo, nella fase clou della diffusione della pandemia, per un totale di 325 punti base. L’ultimo taglio è stato a giugno.
Il meeting della Banca Centrale del Paraguay
Secondo i policy makers paraguaiani (che hanno assunto la decisione all’unanimità), i dati economici a breve termine per l’attività economica e la domanda continuano ad essere favorevoli, anche se in termini cumulativi la produzione rimane ancora al di sotto dello scorso anno.
Anche il credito evidenzia lo stesso trend crescente, sulla spinta dei consumi e del commercio all’ingrosso. E’ migliorato il sentiment dei consumatori. Ma bisogna anche evidenziare che le infezioni da COVID-19 sono aumentate, innescando nuove misure di contenimento.
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Dai macro su PIL e inflazione
Nel secondo trimestre di quest’anno, il PIL ha subito una contrazione del 6,5%, dopo un’espansione del 4,4% nel primo trimestre. All’inizio di questo mese il presidente della banca, Jose Cantero, prevedeva una crescita del 4,0% nel 2021, guidato una ripresa dell’industria, del commercio e dei servizi del paese.
L’inflazione invece è salita al 2,2% a novembre, il massimo da marzo. Malgrado questo aumento, la banca Centrale evidenia che l’inflazione resta al di sotto del suo obiettivo del 4,0% e non sono previste pressioni inflazionistiche significative a breve termine.
Il cambio
Per quanto riguarda il tasso di cambio, sfruttiamo i dati di una delle società di trading autorizzate Consob. Il Guarani aveva toccato un nuovo minimo record contro il dollaro a 7.086 a fine novembre, ma da allora è rimbalzato dell’1,5% questo mese e oggi è stato scambiato intorno a 6.980, in calo del 7,5% dall’inizio di quest’anno.
