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Titoli growth, la brusca correzione ha fatto sorgere dei dubbi…

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L’ultima grande correzione di Borsa è avvenuta proprio in quell’ambito dove c’è stato il boom

Da ormai un decennio, la crescita dei listini di Borsa ha trovato la sua guida nei titoli growth, ovvero le azioni di società i cui utili sono previsti aumentare a un tasso superiore alla media. Questo come diretta conseguenza del fatto che la grande crisi del 2008, ha condotto a una ripresa economica difficile e un calo senza precedenti dei tassi d’interesse. Gli investitori quindi hanno avuto grande attrazione rispetto a quelle aziende in grado di generare una forte crescita dei profitti.

Lo scenario dei Titoli growth

Questo fenomeno si è addirittura amplificato in tempi recenti, dopo lo scoppio del Covid. I titoli growth sono schizzati alle stelle e il loro Commodity channel index oscillatore è “impazzito”. Di recente però, lo stesso epicentro dello sprint è stato anche quello della correzione in Borsa. Infatti essa è avvenuta nel Nasdaq, e più nello specifico nella componente growth e tecnologica del mercato, che racchiude alcune delle società di maggior successo degli ultimi anni. Bisogna quindi chiedersi se la componente growth sia ancora un investimento consigliabile.

Suggerimento: quando si fanno investimenti nel mercato azionario, sono importanti i volumi. Allo stesso modo tuttavia, bisogna saper fare trading con volumi nel forex, nelle commodities e con altri strumento.

Bilanci a confronto

Va precisato che rispetto al passato, molte cose sono cambiate. Quando ci fu il periodo della bolla internet, i bilanci delle società a grande crescita erano completamente diversi. Molto meno solidi di oggi e con una redditività nettamente inferiore. Per questo motivo c’è chi ritiene che la netta sovraperformance dei titoli growth dall’inizio dell’anno, non dovrebbe destare sospetti ne’ essere messa in discussione. Se si guarda all’andamento storico, si vede che il premio attuale sulla valutazione dei titoli tecnologici (circa il 30%) è coerente con la media storica degli ultimi 25 anni (25%). Inoltre è nettamente inferiore a quello prevalente nel 1999-2000 (120%).

Quindi che si fa? Questo è più difficile da dire. Infatti il clima attuale di mercato e dell’economia globale in genere è molto incerto. Anche se i fondamentali del comparto rimangono solidi, ma i fattori tecnici inducono a maggiore cautela. Bisogna conoscere ogni azienda, il suo universo in termini di concorrenza, le radicali innovazioni tecnologiche in gioco, ecc.

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