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Professionisti, è polemica sugli aiuti. Per ogni 1000 euro, 200 lo stato li riprende in tasse

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Non si placano le polemiche sugli aiuti che dovrebbero sostenere i professionisti durante la crisi

L’emergenza in corso si sta facendo sentire in modo forte non soltanto sui lavoratori dipendenti, ma anche sui professionisti. Per loro lo Stato in teoria avrebbe previsto delle misure di sostegno, eppure le Casse dei professionisti denunciano che non basta. Il motivo? Ve lo diciamo subito.

Aiuti ai professionisti dati… e poi ripresi

Per ogni 1000 euro che le Casse dovrebbero corrispondere ai professionisti per dar loro sostegno, circa 200 li dovrebbero invece trattenere e ridare allo Stato. Perché sono tasse. Questa è la denuncia di Adepp, l’associazione degli enti previdenziali privati. E’ il paradosso di uno Stato che da una parte dà, ma dall’altra pretende una percentuale su ciò che ha dato.

Doppia tassazione

Ma non finisce qui, perché se le normative fiscali non verranno ritoccate per adeguarsi all’emergenza, i professionisti subiranno una doppia tassazione. Infatti gli aiuti delle casse vengono tassati una prima volta alla fonte e poi una seconda volta in base al reddito del contribuente. Le Casse chiedono invece parità di trattamento con gli indennizzi statali erogati durante l’emergenza Covid, che sono esentasse. Come succede ad esempio per gli assegni sociali e altre prestazioni assistenziali veicolate dall’Inps.

Paletti illogici

C’è anche un altro fronte aperto riguardo agli aiuti ai professionisti. Uno degli ultimi decreti legge sull’emergenza coronavirus ha portato ad escludere dall’indennizzo statale di 600 euro chi ha già un piccolo trattamento pensionistico, oppure è semplicemente iscritto a più di un ente di previdenza obbligatoria. “La norma genera ulteriori disagi e diseguaglianze – dice il presidente dell’Adepp Alberto Oliveti –. Mentre a un figlio sostenuto dai genitori vengono dati 600 euro, a un orfano o una vedova vengono invece negati per il semplice fatto di percepire una pensione indiretta o di reversibilità di poche centinaia di euro. Analogamente chi riesce a vivere della propria professione è tutelato, mentre chi per arrivare a fine mese è costretto a fare due lavori, con due posizioni previdenziali diverse, non può ricevere i 600 euro.

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1 risposta su “Professionisti, è polemica sugli aiuti. Per ogni 1000 euro, 200 lo stato li riprende in tasse”

  1. Commentato il 12 Settembre 2020 alle 1:45 am da Luca

    Al solito, da una mano danno e dall’altra prendono

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