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Prezzi, il Codacons avverte: stangata da 53,5 miliardi su famiglie

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Il primo problema è il costo dell’energia. Le bollette di luce e gas sono arrivate alle stelle, continuando a registrare aumenti record

Il problema dei rincari dei prezzi continua ad essere il più pesante per le famiglie italiane. Lo sottolinea il Codacons, che mette in evidenza il quadro dei rincari e come essi si riflettano sui bilanci delle famiglie italiane.

Le conseguenze della corsa dei prezzi

prezziIl primo problema è il costo dell’energia. Le bollette di luce e gas sono arrivate alle stelle, continuando a registrare aumenti record.
Ma l’ondata di rialzi colpisce settori che sono indispensabili come trasporti e alimenti, provocando un durissimo contraccolpo per le famiglie, che non hanno difese contro questi scenari (se non astenersi dai consumi).

Il salasso medio per famiglia

Partendo dal dato sull’inflazione acquisita – che l’Istat calcola sia +6,7% – il Codacons ha effettuato uno studio che calcola il rincaro medio per ogni famiglia. Emerge che l’aggravio di spesa che ogni nucleo familiare subirà nel corso dell’anno, sarà di complessivi 53,5 miliardi di euro per l’acquisto di beni e servizi.

Per quanto riguarda la sola spesa alimentare (inflazione acquisita secondo Istat +7,5%), le famiglie dovranno spendere circa 10,9 miliardi di euro in più rispetto allo scorso anno.

Trasporti e vacanze

E visto che siamo in periodo vacanziero, la voce “trasporti” peserà per una famiglia in media 481 euro annui in più rispetto al 2021. Il settore registra infatti a luglio tariffe in aumento del +13,9% su base annua. Infatti i biglietti aerei internazionali costano circa il 160,2% in più su base annua. I prezzi per prendere i traghetti sono saliti del 9,1%, la benzina è aumentata del 22,3% e il gasolio del 30,9%.

Queste incertezza si rifletterà sui consumi delle famiglie nel periodo estivo. Secondo Confesercenti, dopo un anno di crescita, ci sarà una nuova marcia indietro. E’ previsto infatti un calo della spesa dei consumatori di 800 milioni di euro rispetto all’estate scorsa.
Inoltre lo scenario è pessimo, giacché senza un rallentamento dell’inflazione, il gap è destinato ad allargarsi in autunno.

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