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Inflazione, altro balzo in Italia (6,7%). Il carrello della spesa costa sempre di più

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La crescita tendenziale continua ad essere frutto principalmente dell’aumento dei prezzi dell’energia

L’inflazione continua a correre in Italia. In base alle stime preliminari che sono state diffuse da Istat, a marzo 2022 i prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,2% per su base mensile e del 6,7% su base annua, quando nel mese precedente era al 5,7%.

Perché cresce ancora l’inflazione

inflazioneLa crescita tendenziale continua ad essere frutto principalmente dell’aumento dei prezzi dell’energia. La componente energetica cresce infatti ulteriormente, passando dal 45,9% di febbraio al 52,9% di marzo.

L’incremento riguarda soprattutto la componente non regolamentata. Per quanto riguarda i prezzi dei beni energetici regolamentati, si sottolinea che sono praticamente il doppio rispetto a quelli dello scorso anno.
L’Istat evidenzia che l’inflazione “core”, ossia depurata dei beni energetici e dei prezzi dei prodotti alimentari freschi, cresce al 2%.

Un fardello per le famiglie italiane

Le stime che sono state diffuse dal nostro Istituto Nazionale di Statistica fotografano quindi un’accelerazione dell’inflazione per il nono mese consecutivo. Il +6,7% stimato a marzo è un livello che non si registrava da luglio del 1991. L’inflazione va anche oltre le stime degli analisti, e rappresenta la vera spina nel fianco delle famiglie italiane.

Secondo le associazioni dei consumatori, essa si traduce in un costo aggiuntivo di 2000 euro l’anno a famiglia. Tutto questo si ripercuote anche sulla crescita economica del paese.

Il problema del Governo

Il problema è serio e il Governo dovrà farci i conti quando elaborerà il DEF (Documento di Economia e Finanza) tra pochi giorni. È chiaro che servono interventi per contrastare gli effetti dell’inflazione, ma è altrettanto chiaro che non si può andare avanti con scostamenti di bilancio e bonus.
Se il problema principale rimane quello del caro dei prezzi energetici, la guerra in Ucraina ha aggravato ulteriormente il problema.

Nel frattempo il mix esplosivo del rincaro dei beni energetici e delle tensioni inflazionistiche si stanno riflettendo anche sul carrello della spesa, che ha accelerato fino al più 5%.

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