In base ai dati forniti da ISTAT, il commercio italiano segna un surplus importante a giugno, pari a 5,6 miliardi di euro. Dopo la battuta d’arresto di maggio, l’export torna a crescere.
Si tratta di un valore comunque inferiore a quello di giugno dello scorso anno (6,2 miliardi).
Se escludiamo i prodotti energetici, il saldo cresce a +8.309 milioni, molto meglio del +7.757 di giugno scorso.
I numeri del commercio italiano
Secondo l’istituto di statistica, a giugno c’è stata una crescita congiunturale dell’1,9% per le importazioni e dell’1,4% per le esportazioni.
Riguardo alle esportazioni, il saldo positivo per il commercio italiano è frutto specialmente dell’aumento delle vendite verso i mercati UE (+2,5%). Molto più contenuta è stata invece la dinamica delle esportazioni verso l’area extra UE (+0,2%).
Circa i prezzi, a giugno quelli all’importazione sono cresciuti dello 0,6% su base mensile e del 9,5% su base annua.
L’andamento tendenziale
I numeri del commercio italiano a livello tendenziale invece, dicono che l’export cresce su base annua del 25,4%.
In questo caso il miglioramento è forte sia verso l’area UE (+27,3%) sia verso i mercati extra UE (+23,4%). L’aumento tendenziale delle importazioni è ancora più forte, al 32,6%. Anche in questo caso, la crescita riguarda tanto l’area UE (+33,7%) che quella extra UE (+31,2%).
Riguardo ai settori economici, l’aumento tendenziale delle esportazioni si è verificato pressoché ovunque, tranne che nel farmaceutico, chimico-medicinale e botanico.
Per quanto riguarda le destinazioni del commercio italiano all’export, su base annua segna un aumento verso tutti i principali paesi partner. Spiccano però i flussi verso la Germania (+26,7%), gli Stati Uniti (+35,6%), la Francia (18,9%) e la Spagna (+37,1%). L’unica riduzione sostanziosa riguarda invece il Giappone (-21,2%).
Su base trimestrale, l’export è aumentato del 5% rispetto al trimestre precedente, mentre l’import è cresciuto di più: 7,3%.