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Lavoro, un terzo dei dipendenti italiani colpito da burn-out

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Provare un sentimento negativo nei confronti del proprio lavoro è una caratteristica che riguarda soprattutto i giovani: il 48%

Avete mai provato una sensazione di esaurimento, di forte stress o insofferenza nei confronti del vostro lavoro? Se la risposta è sì, allora avete sperimentato almeno una volta il fenomeno del burn-out. Quello che una volta si chiamava  “esaurimento nervoso”. Ma non siete soli, visto che lo prova circa un terzo dei dipendenti italiani.

I numeri sull’insoddisfazione da lavoro

lavoroSecondo una ricerca effettuata da Censis-Eudaimon, il 31,8% dei dipendenti italiani ha provato le sensazioni tipiche del burn-out. Inoltre il 63,5% dei dipendenti vorrebbe “ricorrere ad uno psicologo” e il 38,2% ritiene che “la meditazione lo aiuterebbe a gestire meglio lo stress”.

Oltre il 70% dei lavoratori italiani ha vissuto situazioni di stress o ansia legate alla propria occupazione, Mentre una percentuale analoga non è riuscito a trovare sempre il giusto equilibrio tra l’occupazione e la vita privata. Più o meno analogo è il numero di coloro che si sente caricato di eccessive pressioni al lavoro.
Si tratta di una percentuale altissima, anche perché l’83% ritiene essenziale che il lavoro contribuisca al proprio benessere non solo economico ma anche fisico e psicologico. In teoria quindi, ciò che dovrebbe renderci più sereni e gratificati, molte volte finisce per incidere negativamente sul nostro benessere psico-fisico.

Le fasce d’età

A provare un sentimento negativo nei confronti del proprio lavoro è una caratteristica che riguarda soprattutto i giovani, dove la percentuale di chi ha sperimentato il burn-out sfiora Il 48%. Tra gli adulti questa sensazione è stata provata dal 28% degli individui, mentre scende al 23% tra i dipendenti con maggiore anzianità.

La sindrome da corridoio

C’è un altro aspetto interessante, e al tempo stesso inquietante, messo in evidenza da questa indagine. Oltre tre milioni di dipendenti sono affetti dalla “sindrome da corridoio”. Con essa si intende quel processo di osmosi di ansie e disagi tra vita privata e lavorativa. In pratica gli stress accumulati a causa della propria occupazione vengono portati con sé nel proprio ambito familiare, e viceversa. I riflessi di questa sindrome colpiscono e alimentano sia con i propri affetti che sul luogo di lavoro.
Anche in questo caso la percentuale più elevata riguarda i giovani, oltre il 41%, mentre soffrono di questa sindrome circa il 35% degli adulti e il 33% dei dipendenti più anziani.

Soluzioni

Sono gli stessi dipendenti a proporre ciò che, a loro avviso, potrebbe migliorare la loro situazione. Tutti quanti hanno un fattore comune: più tempo per se stessi. L’89,4% desidera “più ore per sé stessi e le cose che piacciono”; l’86,2% “stare maggiormente con amici e parenti”; il 78,9% “svolgere attività fisica”, il 73,9% “dedicarsi alla cultura”; mentre il 79,0% si accontenterebbe semplicemente si “riposare”.

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