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Imprese e capitale, le PMI presentano un deficit pesante

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Il deficit di patrimonializzazione delle PMI italiane ammonterebbe a circa 70 miliardi di euro

Le piccole e medie imprese italiane devono fare i conti con un deficit importante di patrimonializzazione. Parliamo di circa 70 miliardi di euro, secondo un recente studio di Euler Hermes, società del gruppo Allianz e leader mondiale dell’assicurazione crediti.

Imprese italiane, le PMI e la crisi di liquidità

Sono cifre impressionanti, specie se le confrontiamo con altri grandi Paesi della UE. In Francia ad esempio, si fermano a 30 miliardi. Quelle della Germania arrivano appena a 3 miliardi. E’ fuor di dubbio che la situazione delle nostre piccole e medie imprese è pesante, e lo è ancora di più alla luce della pandemia. Le Pmi italiane sono fortemente indebitate, a causa del Covid hanno peggiorato la loro redditività, e in più si presentano sottocapitalizzate. Un mix pesante.

Le imprese zombie

Finora i prestiti garantiti dallo Stato hanno evitato che ci fosse una diffusa crisi di liquidità, ma è evidente che le nostre imprese abbiano uno squilibrio strutturale, che mette a serio rischio la loro solvibilità futura. Tuttavia, le misure di sostegno anti-Covid che sono state introdotte nei mesi scorsi, hanno solo dato ossigeno alle imprese. Ma non hanno gettato le basi per la loro ripresa. Si è così venuto ad ampliare il fenomeno delle cosiddette aziende zombie, che cioè sopravvivono solo grazie a queste misure eccezionali.

Sottocapitalizzazione per settori

L’esame delle imprese in relazione al loro settore merceologico, evidenzia gravi criticità nei settori dei Macchinari e del Commercio (sia dettaglio che ingrosso). Il primo ha un deficit patrimoniale da 7,5 miliardi di euro, il secondo poco meno (7,3 miliardi). Non va molto meglio all’Automotive, che presenta importanti fabbisogni di capitale, pari a 4,5 miliardi di euro.
Infine c’è il settore del turismo, al quale mancano poco meno di 4 miliardi di euro di capitale aggiuntivo. L’emergenza Covid ha generato una grave crisi del truismo e di tutti i servizi ad esso collegati, dall’ospitalità ai trasporti, alla ristorazione. Ricordiamo che questo settore vale circa il 13% del nostro Pil.

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