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Prezzo del petrolio, è di nuovo rally con sanzioni e incidenti

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Sta crescendo il fronte dei paesi europei che vorrebbero vietare le importazioni di greggio e carburanti da Mosca

Il prezzo del petrolio sta continuando a marciare verso l’alto, tra le ipotesi di sanzioni contro la Russia e la rinnovata tensione in Medio Oriente.

I driver del prezzo del petrolio

petrolioDopo le sanzioni varate dagli Stati Uniti contro le esportazioni di petrolio russo, sta crescendo il fronte dei paesi europei che vorrebbero adottare una misura analoga. Ossia vietare le importazioni di greggio e carburanti da Mosca. Si tratta di una sfida non impossibile, ma non facile né indolore. L’embargo sul petrolio è chiaramente un fattore rialzista per il prezzo del petrolio.

La crisi saudita-yemenita

A spingere verso l’alto il prezzo del petrolio contribuisce inoltre l’attacco del belli Houthi (filo-iraniani) alla raffineria Yasref nella città industriale di Yanbu, sul Mar Rosso.
Si tratta di uno degli impianti del gigante petrolifero Aramco. I ribelli hanno sferrato alcuni attacchi con droni e missili, colpendo degli obiettivi sensibili in Arabia Saudita. La colpa del Paese saudita è di essere il paese che guida una coalizione militare che ha sostenuto il governo contro gli Houthi, allora volta sostenuti dall’Iran.

L’attacco sta causando un temporaneo calo della produzione, alimentando i timori in un mercato già nervoso, dove la Russia è un fornitore chiave e le scorte globali sono ai minimi di diversi anni.

Conisglio: se vi interessa negoziare il prezzo del petrolio, imparate a conoscere i leading indicators quali sono (elenco).

La reazione del mercato

L’effetto congiunto del rischio sanzioni UE e dell’attacco agli impianti petroliferi sauditi ha causato nervosismo. E di conseguenza ha provocato una nuova impennata dei prezzi del petrolio.

Come si vede sui broker autorizzati Consob, il Brent è tornato nuovamente oltre i 118 dollari al barile, estendendo il rally per la quarta sessione consecutiva.
Anche il WTI continua a crescere ed ha superato di nuovo la soglia dei 110 dollari al barile.

In Italia taglio alle accise per fermare il caro-carburante

Intanto in Italia oggi scatta ufficialmente la riduzione delle accise sui carburanti. Questa misura temporanea innesca un calo del prezzo della benzina, perché dovrebbe in parte bilanciare i feroci aumenti che sono stati registrati nelle ultime settimane (soprattutto per manovre speculative).

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