Dopo diversi giorni fiacchi gli investitori, nonostante un clima pre-natalizio che rende meno vivaci le sedute del mercato azionario, sono tornati a fare acquisti sulle borse europee.
La giornata degli investitori
È stata una seduta positiva per tutti i listini. Milano ha guadagnato sull’indice principale FTSE Mib l’1,66% a quota 24111 punti. Al contrario, rimane intorno alla linea di parità il FTSE Italia All-Share, che chiude la giornata a 25.704 punti.
Bene anche gli altri listini del vecchio continente. Il DAX di Francoforte ha chiuso in guadagno dell’1,54%. Inoltre DAX analisi tecnica previsioni sono ottimistiche per il prossimo futuro. Londra avanza di 1,72%. Bilancio positivo anche per Parigi, che con bilancio di +2,01% è la piazza migliore tra quelle principali. Passi avanti anche per Madrid, +1,42%.
I numeri di Milano
Sul listino milanese gli investitori hanno scambiato un controvalore di azioni pari a 1,59 miliardi di euro, ossia il 32% in più rispetto alla seduta precedente.
Il volume di titoli scambiati è salito a 0,45 miliardi di titoli.
Migliori e peggiori
A Piazza Affari il titolo migliore è stato ENI, che ha guadagnato il 3,55% grazie alla nuova scoperta di gas nell’offshore di Cipro.
È stata premiata dagli investitori anche Saipem, +3,48%, che beneficia del rimbalzo del prezzo del petrolio.
Alla vigilia di un nuovo summit tra governo e azionisti sulla questione della rete, telecom Italia un bel rialzo (+2,23%).
Nessun titolo tra i big di Piazza Affari ha chiuso la giornata con il segno negativo.
Gli altri mercati
Sul fronte valutario, il cambio tra euro e dollaro rimane sostanzialmente stabile verso 1,06. Anche il Dollar Index si muove poco.
Chi invece si è mosso parecchio è il petrolio che è andato in deciso rialzo, e molti lo hanno sfruttato facendo copytrading trading.
Sono ancora bloccate le criptovalute, anche se oggi il settore ha incassato una nuova brutta notizia: Core Scientific, una delle più grandi società di mining di Bitcoin, ha presentato istanza di bancarotta assistita secondo il Capitolo 11 della legge fallimentare statunitense.
