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Consumi delle famiglie, quasi la metà dei soldi serve per mantenere la casa

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Occorre un riequilibrio delle spese perché quelle obbligate sono troppo alte

Circa la metà di quello che gli italiani possono spendere, non hanno scelta su come spenderlo. E’ l’allarme lanciato dall’Ufficio Studi di Confcommercio, secondo la quale le spese obbligate arrivano a rosicchiare il 43% dei consumi delle famiglie.

La situazione dei consumi delle famiglie

consumiDurante la pandemia il livello dei consumi delle famiglie è crollato sui minimi da 15 anni, perché i lockdown e la perdita di posti di lavoro hanno compresso i redditi familiari.
Nonostante la ripresa evidente di quest’anno, rimangono ancora forti gli effetti della pandemia sulla ripresa dell’economia. Resta altresì nebuloso il fronte dei consumi, perché l’impatto del Covid ha lasciato cicatrici pensati nei bilanci familiari. Gli effetti di queste ferite si continueranno a sentire anche nei prossimi mesi.

Approfondimento: pandemia e calo del reddito, ecco la situazione.

In questo quadro, diventa pesante soprattutto gestire l’impatto delle spese obbligate, che invece sono andate in crescita e adesso si “mangiano” il 43% dei consumi delle famiglie. In termini monetari, parliamo di 7.291 euro pro capite. Una cifra enorme per i consumi delle famiglie.

Quanto ci costa l’abitazione

La voce più pesante riguarda l’abitazione, che drena dal bilancio familiare quasi 4.100 euro pro capite tra affitti, manutenzioni, bollette di luce, acqua e gas, smaltimento rifiuti.
Si tratta di un livello record dal 1995, che comporta l’assorbimento di quasi un terzo della spesa complessiva delle famiglie.

Necessario un intervento

E’ chiaro che si sei vuole davvero darle slancio ai consumi delle famiglie, bisogna agire sul riequilibrio tra consumi obbligati e commercializzabili.
Sotto questo aspetto, l’analisi di Confcommercio evidenzia che in questa prima parte del 2021 si è già assistito al tentativo, per quanto possibile, di riequilibrio.

Tuttavia non si potrà concretizzare nel 2021, anno nel quale si cercherà solo di recuperare tutti gli spazi possibili per alcuni segmenti di domanda, soprattutto tra i servizi commercializzabili. In sostanza, più che un riequilibrio ci sarà una ricomposizione all’interno delle varie voci di spesa.

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