La corsa al rialzo dei prezzi si fa sentire anche sulle vacanze degli italiani (e degli stranieri che verranno nel nostro Paese). L’inflazione infatti porterà ad un incremento dei costi per ogni genere di comfort o prestazione.
Si stima che la crescita rispetto all’anno precedente sarà dell’8,9%, secondo uno studio dell’Istituto Demoskopika.
La corsa dei prezzi
Il report è stato elaborato prendendo in esame il cosiddetto “paniere turistico”, ossia quei beni e servizi che sono tipicamente richiesti dai vacanzieri. Parliamo ad esempio dei servizi di trasporto, di quelli ricreativi, della ristorazione ecc. Secondo i calcoli l’incremento complessivo sarà di circa 3,9 miliardi di euro.
Tuttavia sarebbe uno sbaglio pensare che sia tutta colpa dell’inflazione, visto che i prezzi per le vacanze sono cresciuti di tre punti percentuali in più rispetto alla corsa dell’inflazione stessa.
Le conseguenze
Secondo Assoutenti questi rincari così feroci avranno come conseguenza la riduzione del numero di italiani che andrà in vacanza e l’accorciamento dei tempi per quelli che ci andranno comunque.
Una recente indagine di Federalberghi e ACS Marketing Solutions ha infatti evidenziato che accanto ai 35 milioni di italiani che partiranno quest’estate, c’è un 41% che non farà le vacanze o le rimanderà ad altri periodi dell’anno, per ragioni soprattutto economiche.
Per quelli che invece in vacanza riusciranno ad andare, la percentuale di italiani che questa estate potrà permettersi solo un weekend o al massimo tre notti fuori casa passa dal 4% dello scorso anno al 18% del 2023. Ci sarà una forte riduzione anche della quota di chi trascorrerà fino a 7 notti fuori, dal 63% del 2022 al 56% di quest’anno.
Le scelte dei vacanzieri
Per quanto riguarda le scelte dei vacanzieri, la maggior parte rimarrà in l’Italia, circa il 90% dei viaggiatori. Le altre mete gettonate sono Grecia, Spagna e Croazia, in crescita rispetto alla tendenza degli scorsi anni.
La spesa media pro capite stimata per il periodo estivo si attesta sui 972 euro a persona, per un giro d’affari complessivo di 33,8 miliardi. Chi rimarrà in Italia spenderà in media 884 euro, cifra che sale a 1.394 euro per chi ha scelto l’estero.