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Mercato dell’alluminio, un poco di tregua ma non è sufficiente

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Nelle ultime settimane l’umore del mercato è cambiato, favorendo il calo dei prezzi, che ora sono verso i 2.726 dollari, il livello più basso da dicembre

Fare investimenti in questo periodo è molto complicato. Lo sanno bene quelli che operano sul mercato dell’alluminio, viste le turbolenze senza precedenti che sono sorte tra Covid e guerra in Ucraina.

Il cambio di scenario sul mercato dell’alluminio

mercato dell'alluminioPer molti anni il mercato dell’alluminio ha dovuto fare i conti con un eccesso di offerta, a causa della corsa economica cinese. Oggi lo scenario è completamente cambiato.
Il Covid ha scombussolato tutto, provocando un calo della produzione e della richiesta. Ma quando è partita la ripresa, il boom della domanda ha creato un deficit produttivo che non si è riusciti a recuperare. Prima del conflitto in Ucraina, il prezzo si era mosso con decisione verso il massimo storico a 3400 dollari per tonnellata, dopo che l’oscillatore stocastico ha segnato ripetutamente ipercomprato.

Uno dei motivi di tale crescita è stata la corsa dei prezzi dell’energia, che ha causato maggiori costi di produzione e quindi molteplici interruzioni dell’offerta. Sul mercato dell’alluminio è così inevitabilmente ripartita la corsa del prezzo.
La guerra ha acuito ancora di più il problema, al quale si è aggiunto pure il nuovo lockdown in Cina che ha frenato la domanda.

Il miglioramento recente

Soltanto nelle ultime settimane l’umore del mercato dell’alluminio è cambiato, favorendo il calo dei prezzi, che ora sono verso i 2.726 dollari, il livello più basso da dicembre, e di circa il 29% rispetto al picco record toccato all’inizio di marzo. Tuttavia gli indicatori leading non sono ancora incoraggianti.

Merito della Cina, che sta riaprendo gradualmente dopo due mesi di blocco del coronavirus. Inoltre la stesa Cina ha prodotto alluminio ad un ritmo record durante aprile, dopo l’allentamento dei limiti alla produzione di energia.

L’Europa in grave difficoltà

Se sul mercato dell’alluminio cinese le cose stanno cambiando, in Europa la situazione resta critica. Le fonderie del Vecchio Continente continuano a ridurre la produzione a causa degli elevati costi energetici, Secondo Reuters, la produzione in Europa è diminuita di 550.000 tonnellate nell’ultimo anno.

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