C’è un dato che deve allarmare il mondo delle imprese in Italia. Si tratta di numero totale di registrazioni effettuate nel primo trimestre del 2022, che segna un calo dell’8,6%. Il dato risulta ancora più eclatante se si pensa che nel trimestre precedente, l’ultimo del 2021, c’era stato un aumento del 5,4%.
I dati sulle imprese
La riduzione delle registrazioni di nuove imprese segna una diminuzione trasversale, cioè ha interessato quasi tutti i settori economici.
Quello dei trasporti è il settore dove si è registrato il calo più marcato, pari al 16,6%. Assai robusta è stata la discesa anche del settore delle costruzioni (-12,9%), del commercio (-11,5%) e dell’industria in senso stretto (-6,2%). La riduzione minore invece ha riguardato il settore ricettivo e della ristorazione, dove la riduzione è stata di poco inferiore ad un punto percentuale.
Gli unisci settori che hanno evidenziato una dinamica positiva sono quelli dei servizi sanitari di assistenza, istituzione e intrattenimento, che aumentano del 2,4%.
La dinamica tendenziale
I dati che abbiamo appena visto rappresentano l’evoluzione della dinamica delle registrazioni di nuove imprese su base congiunturale. Se invece osserviamo i dati in una logica tendenziale, ossia confrontando il primo trimestre di quest’anno con quello dello scorso anno, allora i dati risultano quasi stazionari.
Il numero di registrazioni di imprese risulta infatti maggiore dello 0,2%.
Tuttavia ci sono delle dinamiche molto disomogenee a seconda dei settori economici. Se si registra un +28,0% negli esercizi ricettivi e di ristorazione e un +19,8% nelle costruzioni, c’è invece una profonda una flessione (pari al 17,0%) nel commercio e nei servizi di informazione e comunicazione (12,1%).
Calano i fallimenti di imprese
Un dato interessante ed al tempo stesso incoraggiante è quello che riguarda l’andamento dei fallimenti delle imprese. Di fronte a una crescita congiunturale (al netto della stagionalità) del 2,4% fa riscontro una forte riduzione su base tendenziale (-22,5%).