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Prezzo dello zinco, rimane un certo ottimismo anche per i primi 6 mesi del 2021

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Lo zinco si è ripreso dopo aver sofferto come tutti l’impatto della burrasca sanitaria dovuta al Covid

Nessun metallo di base è uscito indenne dalla crisi pandemica. Non fa eccezione lo zinco, che ha sofferto come tutti l’impatto della burrasca sanitaria dovuta al Covid. Soprattutto durante i primi mesi del 2020, il blocco generalizzato dell’attività economica ha finito per ridurre la domanda, comprimendo il prezzo dello zinco. Allo stesso modo è diminuita anche l’offerta da parte dei maggiori produttori.

L’andamento del prezzo dello zinco

Tutto questo si riflette nell’andamento dei prezzi. Se 12 mesi fa, quando cominciò il 2020, il prezzo dello zinco era sui 2.297 dollari per tonnellata, pochi mesi dopo c’è stato un crollo. A marzo infatti, nella fase acuta della prima ondata di contagi, il prezzo dello zinco è scivolato fino a 1.773,50 dollari, lasciando sul campo il 17% rispetto al valore registrato alla fine di gennaio.

Da quel minimo annuale però è partita la ripresa. Dapprima timida, poi più robusta.
Durante il secondo trimestre infatti il prezzo dello zinco è salito fino alla soglia di 2.500 dollari, oltre i livelli pre-Covid. Addirittura ad agosto, dove solitamente i prezzi dello zinco si raffreddavano per la ridotta attività stagionale, si è verificato uno scenario opposto.

Cosa succede sul mercato

Premesso che lo zinco è il metallo di base con maggiori prospettive di ripresa, il maggiore stimolo viene dalla Cina. Il paese del Dragone copre il 50% del consumo mondiale. Siccome è anche il Paese che è venuto fuori dalla pandemia prima degli altri, e meglio, si spiega la ripresa del prezzo dello zinco. Con il lancio del vaccino che ha alimentato la speranza di una ripresa ancora più solida, il prezzo corre.

Suggerimento: quando si negoziano materie prime, bisogna conoscere le più importanti candlestick. Qui si parla della candela Hanging man trading e di come sfruttarla.

Prospettive per il 2021

Cosa ci riserva il 2021? Gli esperti si aspettano che la domanda cinese rimanga forte, almeno nel primo semestre. Più lenta dovrebbe essere quella in Europa e Stati Uniti. Ma crescerà anche l’offerta della produzione mineraria, anche se non di dimensioni importanti. Se il mercato rimarrà in leggero deficit, le prospettive per i prezzi dello zinco saranno ancora positive, almeno fino alla prima metà del 2021. Anche dal punto di vista tecnico, i pattern trading più utilizzati sul lungo periodo, confermano un certo ottimismo.

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