Dal 9 gennaio scorso è diventata obbligatoria rispettare una direttiva UE riguardo ai pagamenti effettuati tramite bonifici istantanei. Non possono costare più di quelli tradizionali, se l’operazione viene effettuata utilizzando lo stesso canale. Le banche si sono dovute adeguare.
Gli effetti del nuovo Regolamento sui pagamenti
Per il mondo dei pagamenti istantanei è una vera rivoluzione. Gli effetti del previsto dal Regolamento europeo 886/2024 si vedono, e sono stati evidenziati dall’Osservatorio Conti di Segugio.it.
Gli istituti hanno abbassato le commissioni per le transazioni. A ottobre il costo fisso medio era di 1,73 euro, cui andava aggiunto lo 0,09% di commissione variabile (che poteva diventare molto onerosa se l’importo del bonifico era consistente). Oggi invece quell’importo è sceso a 0,38 euro. Inoltre in più della metà dei casi i costi sono addirittura stati azzerati, mentre a ottobre scorso il numero degli istituti che offrivano questa possibilità era soltanto un quinto del totale.
Ma anche le banche che ancora prevedono dei costi si sono adeguate, prevedendo un conto “premium”, con un canone mensile più alto rispetto al conto “entry level” ma con pagamenti istantanei a costo zero.
Lo scopo di questa svolta
Finora la UE quindi ha fatto centro, perché le banche si sono adeguate alla nuova normativa, tagliando i costi extra per i bonifici istantanei in euro. Del resto l’obiettivo di questo Regolamento è quello di accelerare la diffusione dello strumento del bonifico istantaneo, che renderebbe più moderno il sistema dei pagamenti nella UE. E quindi anche più competitivi i nostri istituti.
Le prossime novità
Il prossimo passo sarà altrettanto importante. Dal 9 ottobre 2025 scatterà ufficialmente la seconda parte della normativa europea, che prevede l’obbligo per tutte le banche di garantire pagamenti istantanei in euro, da tutti i canali da cui è già possibile disporre bonifici ordinari.
A partire dalla stessa data, le banche dovranno attivare il servizio di verifica del beneficiario tramite il controllo dell’Iban, per prevenire eventuali casi di errore o di frode.
