Il passaggio del Coronavirus ha avuto un impatto fortissimo sul settore bancario europeo. Gli istituti di credito saranno esposti a grossi pericoli che scaturiscono dalla crisi economica in corso, nonché dalle gravi incertezze che essa porta con sé. Malgrado siano stati fatti numerosi interventi per ridurre l’impatto sul settore, è probabile che l’aumento delle sofferenze – come la decisione di sospendere i dividendi sino al 2021 – continuerà a rendere la situazione molto compromessa.
Dautsche Bank e il settore bancario europeo
Un colosso non al passo coi tempi
La botta violenta subita con il Covid ha in realtà aggravato una situazione che già da tempo creava problemi alla Deutsche Bank (già ripetutamente “salvata” negli ultimi anni da interventi statali). L’istituto ha una struttura complessa e non più al passo coi tempi, che provoca da anni gravi costi di gestione. La più grande banca della Germania è da tempo la maglia nera per quanto riguarda i piani di risanamento dei propri bilanci. Per questo motivo si è deciso di sforbiciare il numero delle filiali (che secondo gli esperti sono in surplus di un quinto del numero attuale). Ciò avverrà soprattutto in quelle zone del Paese dove già operano le proprie controllate, come Postbank.
La svolta digitale
Un altro fattore di spinta verso questa svolta, è dovuto ad un cambiamento radicale innescato dal Covid. Se negli ultimi anni la clientela si era già dimostrata sempre più disponibile ad utilizzare i canali digitali, a causa dei lockdown e delle misure restrittive questa abitudine si è radicata ulteriormente. Insomma, la Deutsche Bank vuole cogliere la palla al balzo e cavalcare la crescita del numero di operazioni digitali. Ciò favorirà un forte calo dei costi di gestione societari. Gli sportelli diventeranno semplici centri di consulenza.
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