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Economia britannica in frenata, brutte notizie per la Bank of England

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I dati macroeconomici consolidano le aspettative che la settimana prossima la BoE confermerà l’attuale livello dei tassi di interesse

Settimana prossima ci sarà la riunione di politica monetaria della Bank of England. A questo appuntamento l’istituto centrale si avvicina con una brutta notizia dal fronte macro: l’economia britannica nel mese di gennaio è andata in retromarcia in maniera inaspettata.

Il report sull’economia britannica

economia britannicaL’ufficio nazionale di statistica (ONS) ha fatto sapere che nel mese di gennaio c’è stata una contrazione del PIL dello 0,1% rispetto a gennaio dello scorso anno. I mercati si aspettavano una frenata rispetto alla crescita dello 0,4% del mese di dicembre, ma nessuno si aspettava addirittura una contrazione dell’economia Britannica.

Questo passo indietro è dovuto principalmente alla debolezza della produzione, ma anche all’incertezza che riguarda l’economia globale e soprattutto gli scenari commerciali internazionali.

La posizione della Bank of England

Questi dati macroeconomici consolidano le aspettative che la settimana prossima, quando la Bank of England si riunirà in meeting, confermerà l’attuale livello dei tassi di interesse. Va detto che l’istituto centrale aveva ridotto le previsioni sulla crescita economica il mese scorso, anticipando in qualche modo la sorpresa negativa giunta dai dati macro sul PIL. 

Secondo il mercato, nel corso di quest’anno la banca Centrale britannica effettuerà due tagli dei tassi di interesse per complessivi 50 punti base. Qualche analista ritiene possibile che i tagli saranno tre per 75 punti base complessivi.

NB. Le prospettive sui tassi di interesse sono importanti anche per chi adotta strategie trading con indicatori.

La sterlina frena

Sul mercato valutario la sterlina intanto fa marcia indietro rispetto al Dollaro, dopo i guadagni degli ultimi giorni. Il cambio GBPUSD scende a 1,291 dove si trova un livello di supporto a breve termine. Durante questa settimana la sterlina si era però avvicinata a 1,30, sui massimi di 4 mesi rispetto alla valuta statunitense (si vedano i dati sui broker opzioni binarie No ESMA).
Ad impedire altri ribassi della valuta britannica è anche la fiacchezza del dollaro statunitense. Gli ultimi dati sull’inflazione, ma soprattutto le preoccupazioni riguardo agli scenari economici per via delle politiche aggressive di Trump, hanno innescato un clima di debolezza attorno al biglietto verde americano.

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