Sarà una settimana molto intensa per gli investitori, tra dati macro e meeting di banche centrali. La più importante delle quali sarà la Federal Reserve, che annuncerà la sue scelte mercoledì.
L’appuntamento clou per gli investitori
La riunione della banca centrale statunitense sarà senza alcun dubbio l’evento più atteso della settimana per gli investitori. I mercati sono già preparati ad un altro aumento di 75 punti base, che porterebbe il tasso di fondi Fed al 4%.
Nonostante l’economia a stelle e strisce abbia manifestato alcuni segnali di rallentamento e la fiducia dei consumatori sia molto debole, l’aspetto positivo riguarda il mercato del lavoro che rimane molto forte. Tutto ciò consente alla Banca Centrale Americana di tenere ancora il piede pigiato sull’acceleratore.
Di questo ne sta beneficiando il dollaro, che dopo qualche giorno di fiacca è tornato a marciare. Lunedì l’indice del biglietto verde si è rafforzato intorno a 110,8, mantenendo un recente rialzo. Inoltre i pattern candlestick più affidabili continuano a segnalare la forza del biglietto verde.
A proposito di dati sul lavoro, gli investitori apprenderanno il nuovo report sui non Farm payrolls nella giornata di venerdì. Questo dato potrebbe indirizzare le aspettative del meeting della Fed del mese di dicembre.
Le altre banche centrali
Quella americana non sarà l’unica Banca Centrale a riunirsi in meeting questa settimana. Gli investitori apprenderanno Infatti le mosse di politica monetaria della Reserve Bank of Australia nella giornata di martedì. E’ previsto un aumento tra 25 e 50 punti base.
La Bank of England
Giovedì sarà il turno della Bank of England, che dovrebbe aumentare il costo del denaro di 75 punti base. Gli investitori hanno tribolato per via delle ultime vicende politiche economiche del Regno Unito, culminate nel ribaltone alla guida del governo. L’arrivo di Rishi Sunak al numero 10 di Downing Street ha ridato ossigeno alla sterlina. Sulla valuta britannica si possono negoziare anche operazioni Vanilla Options.
Gli altri appuntamenti
Gli investitori conosceranno l’esito dei meeting di politica monetaria anche di Repubblica Ceca e Norvegia. Grande attenzione ci sarà poi sui dati relativi all’inflazione Europea in avvio di settimana, nonché i dati sulla produzione in Cina.
