Si apre una settimana importantissima per i mercati finanziari, dal momento che si terrà l’attesissimo meeting della Federal Reserve. Dalla banca Usa ci si aspetta un altro rialzo dei tassi di interesse di 75 punti base.
La settimana intensa dei mercati
Quello con la Banca Centrale Americana sarà l’evento clou dei prossimi giorni per i mercati finanziari, che da tempo orientano le loro mosse in base a quelle che si aspettano dagli istituti centrali di tutto il mondo.
Il Federal Open Market committee ha fissato la riunione di due giorni per il 20 e 21 settembre. Al termine della riunione darà le sue indicazioni di politica monetaria. Tutti si aspettano una nuova stretta vigorosa dopo l’ultimo dato sull’inflazione a stelle e strisce. Proprio per questo il dollaro ha ripreso a correre, riproponendo figure di continuazione trading.
La FED e l’inflazione
I mercati speravano in una frenata decisa della corsa dei prezzi, e invece è stata molto più debole delle aspettative fornendo così un assist alla Federal reserve per alzare nuovamente tassi in modo vigoroso. I prezzi al consumo negli Stati Uniti ad agosto sono scesi all’8,3% dall’8,5% di luglio, ma meno di quanto si attendessero gli analisti che scommettevano su una crescita limitata all’8,1%.
L’inflazione core, che esclude le componenti volatili dei prodotti alimentari e dell’energia, è cresciuta dello 0,6% ad agosto, dopo essere salita dello 0,3% a luglio.
Se nel primo meeting successivo all’estate la Banca Centrale americana alzerà i tassi di 75 punti base, potrebbe fare una mossa complessivamente uguale fino alla fine dell’anno. A quel punto il costo del denaro potrebbe essere stato aumentato di 200 punti base in un anno.
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Le altre banche centrali
Se il piatto forte della settimana è la Federal Reserve, gli investitori dei mercati hanno altri meeting di banche centrali cerchiati sul calendario economico.
Il giorno dopo la Federal Reserve, decideranno sui tassi di interesse anche la banca del Giappone e la banca d’Inghilterra. C’è molta curiosità di vedere le mosse della prima dal momento che lo Yen è precipitato notevolmente rispetto al Dollaro negli ultimi mesi.
