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Mercati finanziari, in arrivo i dati Usa sul lavoro e i mercati tifano “contro”

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Il dato macro clou della settimana, quello sul mercato del lavoro Usa che esce venerdì, è visto come crocevia importante per il futuro

C’è un errore che molti investitori commettono: pensare che i mercati finanziari facciano sempre il tifo per gli scenari economici migliori. In realtà non è sempre così, e quello che sta succedendo in questo periodo ne è la dimostrazione.

L’appuntamento più atteso dai mercati finanziari

mercati finanziariAttualmente i mercati finanziari gradiscono i dati che indicano un rallentamento dell’economia. Questo perché se l’economia dà segni di frenata, le banche centrali dovranno cominciare a tagliare i tassi di interesse il prima possibile. A cominciare dalla Fed.
Al momento i trader prezzano quasi al 100% un primo taglio dei tassi da parte della Fed a maggio e da parte della Bce ad aprile. Infatti i banchieri centrali hanno detto che la riduzione dei tassi potrebbe arrivare dopo 4-5 letture positive sull’inflazione. Ma più i dati saranno peggiori, prima si avvicinerà quella data.

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Il lavoro USA

Ecco perché il dato macro clou della settimana, quello sul mercato del lavoro Usa che esce venerdì, è visto come crocevia importante per il futuro (insieme al rapporto sull’inflazione a stelle e strisce, in calendario il 12 dicembre).
Finora il mercato del lavoro a stelle e strisce si è dimostrato straordinariamente solido. La previsione è che gli occupati cresceranno a 200.000 unità, mentre la disoccupazione rimarrà ferma e i salari medi orari saliranno intorno al 4%. Se così dovesse andare, la FED ricaverebbe il segnale di un mercato del lavoro ancora forte, e sarebbe meno invogliata a tagliare I tassi a primavera, come invece auspicano i mercati finanziari.

Un’altra insidia è la discesa dei tassi governativi. Se infatti dovessero scendere troppo, finirebbero per “bruciare” un po’ di terreno alla Fed che avrebbe meno spaio di manovra per tagliare i tassi di interesse.

L’andamento dei mercati

Proprio questa incertezza ha consentito all’indice del dollaro di stabilizzarsi sopra 103 (con trading con i volumi nel forex sempre più sostenuti), mentre i mercati finanziari continuano a valutare le prospettive per la politica monetaria della Federal Reserve. Venerdì, il biglietto verde ha perso terreno dopo che il presidente della Fed Jerome Powell ha affermato che le attuali impostazioni monetarie sono “ben in territorio restrittivo” e stanno rallentando l’economia come previsto. Tuttavia, si è opposto alle scommesse accomodanti sui tassi di interesse, avvertendo che è “prematuro” anticipare un allentamento”.

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