Il 2024 dovrebbe chiudersi con un bilancio record per quanto riguarda le esportazioni del nostro settore agroalimentare. Secondo un rapporto Ismea, il bilancio dovrebbe giungere a circa 70 miliardi di euro, battendo così il record dello scorso anno che fu di 64 miliardi.
I numeri delle esportazioni
Nel primo semestre di quest’anno gli scambi con l’estero hanno segnato un valore delle esportazioni pari a 34 miliardi, con un incremento superiore al 7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Il contributo maggiore è stato offerto dall’industria alimentare con un incremento dei flussi del 7,7% in valore, mentre il settore agricolo ha contribuito con un incremento del 3,4%. Sempre nel primo semestre di quest’anno, le importazioni sono cresciute soltanto dell’1,4%, grazie soprattutto alla riduzione dei prezzi delle materie prime agricole (dopo il boom che ci fu nel 2022). Alla fine il saldo commerciale del settore è pari a 433 milioni di euro.
Quanto piace il made in Italy
Questi dati confermano l’apprezzamento che c’è a livello globale della nostra produzione. Il settore agroalimentare italiano è apprezzato a livello internazionale perché sa coniugare tradizione, artigianalità e gusto.
In più si aggiunge un’enorme diversificazione dell’offerta di prodotti. Oltre alle tradizionali vino e olio d’oliva, conosciuti e apprezzati in tutto il mondo, un successo crescente lo stanno avendo a livello di esportazioni i derivati dei cereali, formaggi e salumi.
Mercati di sbocco e prodotti
Riguardo ai territori geografici dove le esportazioni risultano in maggiore crescita, sono gli Stati Uniti a guidare la classifica con +17%. Verso l’America viaggiano forte soprattutto vini, spumanti olio e pasta. In termini di valore esportato tuttavia va segnalato il Giappone, dove la crescita è stata del 50%. Sul podio dei principali mercati delle nostre esportazioni agroalimentari ci sono Germania, Francia e Stati Uniti.
I prodotti che hanno visto crescere in modo forte le esportazioni sono i vini in bottiglia +2%, che si confermano il prodotto in assoluto più esportato visto (rappresentano il 6% in valore di tutto il nostro export agroalimentare). Viaggiano bene anche gli spumanti, che sono cresciuti del 7% e i cereali in crescita dell’8%.