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Economia italiana, ecco il possibile contraccolpo della guerra in Ucraina

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Il Centro Studi di Unimpresa ha valutato l’impatto di diversi scenari alternativi riguardanti l’evolversi della guerra in Ucraina

Le conseguenze della guerra in Ucraina potrebbero essere molto pesanti per l’economia della Eurozona, e per l’economia italiana in special modo.

Potrebbero infatti innescare un incremento ulteriore dell’inflazione pari al 1,8%, sia nell’anno in corso che nel prossimo. Potrebbe ampliare ulteriormente il già grave problema del caro prezzi. Un altro contraccolpo lo avrebbe il prodotto interno lordo, nella misura di un punto percentuale.

La guerra e le ripercussioni sull’economia italiana

economia italianaQuesti dati emergono da un’analisi effettuata dal Centro Studi di Unimpresa, che ha valutato l’impatto di diversi scenari alternativi sull’economia italiana, in base all’evolversi della guerra in Ucraina.
In base a questa analisi, le conseguenze più importanti si avvertiranno nel settore delle materie prime. I prezzi sarebbero inevitabilmente spinti verso l’alto, come del resto sta già accadendo.

In special modo gli aumenti maggiori riguarderanno gas e petrolio, con effetti conseguenti sull’intero comparto energetico, ma anche sul settore delle materie prime alimentari. La corsa del prezzo del grano finirà per alimentare il prezzo del pane. Tali effetti sarebbero più gravi con l’allungarsi dei tempi del conflitto, come purtroppo si va prospettando.

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Gli scenari alternativi

Va precisato che dei diversi scenari valutati in esame dal centro studi di Unimpresa, ne rimangono in ballo soltanto due. Infatti quello più “soft”, improntato all’ottimismo, è stato già superato dagli avvenimenti recenti.

Lo scenario intermedio (purtroppo anch’esso difficile) prevede una guerra rapida e comunque non intensa. In questo scenario le ripercussioni sull’economia italiana sarebbero intensi. Si parla di un incremento aggiuntivo dell’inflazione pari all’1,1% nel 2022 e dell’1,2% nel 2023. Il PIL invece frenerebbe dello 0,7% quest’anno e dello 0,8% nel 2023.

Lo scenario peggiore

Lo scenario più probabile è, ahinoi, è quello più fosco. Prevede un conflitto locale duraturo. In questo caso le tensioni e le speculazioni sulle materie prime, gas e petrolio in particolare, potrebbero spingere l’inflazione verso un aumento extra dell’1,8% sia nel 2022 sia nel 2023. Il prodotto interno lordo, in questo scenario più avverso, accuserebbe un contraccolpo dell’1,1%.

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