Tornano sotto pressione i listini azionari europei, ma soprattutto quelli americani. Malgrado alcuni dati macro positivi, gli investitori hanno inondato di vendite Wall Street, che giovedì ha chiuso in pesante rosso la seduta di contrattazioni.
Cosa succede a Wall Street
Partiamo dai dati registrati negli USA. Il Dow Jones è arretrato dell’1,76%, lo S&P 500 ha ceduto il 2,43% mentre è andata malissimo al Nasdaq che ha perso addirittura il 3,52%. Si è tratto della peggiore seduta degli ultimi quattro mesi.
Non si tratta di ribassi dovuti a strategie di breve periodo, anzi sono nella prospettiva di medio periodo. Infatti a precipitare sono stati soprattutto i titoli tech come Amazon, Facebook e Google, ossia quelle grandi aziende del mondo che avevano beneficiato maggiormente dei primi lockdown. Si sta verificando ora lo scenario opposto, perché le campagne di vaccinazione alimentano la prospettiva di riapertura dell’economia.
La paura dell’inflazione
L’innesco a questo calo è stato dato dalle vendite sui titoli di Stato, dove i prezzi sono in calo per via dei tassi in ascesa. Infatti il tasso sui decennali a stelle e strisce è salito molto, e questo è indice del timore che possa presto esserci un balzo dell’inflazione (malgrado le rassicurazioni della Federal Reserve). Ma ormai quasi ovunque, i rendimenti dei bond sovrani stanno risalendo a causa dei timori legati a un possibile surriscaldamento dell’inflazione. Tornano positivi infatti anche i rendimenti dei titoli decennali francesi e austriaci, per la prima volta da giugno. Anche il rendimento del decennale italiano è ai massimi da ottobre 2020.
Quotazioni troppo alte?
La pesante caduta dei titoli del settore tecnologico, ha riacceso i dubbi riguardo la corsa delle quotazioni. Se osserviamo i dati sulla piattaforma di trading gratuita migliore, possiamo notare che forse è stata davvero eccessiva. Questo fa temere che stia tirando aria di una brutta tempesta, che peraltro si sta scatenando mentre la guerra contro la pandemia non è ancora vinta.