Il trend sembra ormai irreversibile. La crisi continua. L’editoria italiana è ancora in pieno inverno, come dimostrano gli ultimi dati sulle vendite dell’osservatorio AGCOM (riferiti al primo trimestre di quest’anno).
I dati sulle vendite
Nel periodico aggiornamento fornito dall’osservatorio emerge che su tutto il territorio nazionale l’intero panorama dei quotidiani ha venduto 111 milioni di copie nel primo trimestre dell’anno, ossia 1,4 milioni di copie al giorno. Questo dato segna una flessione su base annua del 7,4%. Ancora più drammatico è il confronto con il primo trimestre del 2021, rispetto al quale il calo delle vendite è addirittura del 29,5%. Il declino dell’editoria italiana quindi continua, e ormai ha assunto un carattere strutturale come dimostra la tendenza ormai di lungo periodo.
Crisi profonda per i quotidiani locali
Lo scenario, benché negativo per tutti, evidenzia tuttavia delle differenze tra le testate nazionali e quelle locali. I primi infatti hanno registrato un calo delle vendite più contenuto rispetto alla media totale, pari al 6,6%. I secondi invece hanno subito un calo delle vendite di circa l’8,5%, Secondo i dati AGCOM.
Male il cartaceo
In un’epoca ormai sempre più digitale, non stupisce che il calo delle vendite sia molto marcato soprattutto per le copie cartacee dei quotidiani. Complessivamente, le vendite nel primo trimestre sono state 95 milioni, con un calo rispetto al primo trimestre dello scorso anno dell’8%. Anche in questo caso se il confronto viene fatto con i dati del 2021 il calo risulta ancora più evidente ed è pari al 31,6%.
Tuttavia si sbaglia chi pensa che a fronte di un calo del cartaceo ci sia stato un aumento delle copie vendute in formato digitale. Anche queste ultime infatti sono andate in discesa (-4,4%) rispetto al primo trimestre dello scorso anno (- 15,1% rispetto ai primi tre mesi del 2021).
Neanche i principali quotidiani nazionali funzionano
La crisi che avvolge l’editoria riguarda non solo le testate più piccole ma anche i principali quotidiani nazionali. Le maggiori testate italiane (Corriere della Sera, La Repubblica, La Stampa, Avvenire e Il Messaggero) hanno registrato una flessione delle vendite di copie cartacee pari al 8,1%.




















