L’attenzione dei mercati finanziari è tutta rivolta alla Federal Reserve. In settimana infatti la banca centrale USA si riunirà in meeting, e gli investitori vogliono capire se annuncerà il tanto atteso tapering, ossia la riduzione degli stimoli economici mediante acquisto di asset.
L’attesa dei mercati finanziari
I mercati finanziari non si aspettano alcuna fretta da parte della FED, anche perché la pressione si è un po’ allentata dopo gli ultimi dati macro contrastanti.
Ad esempio, settimana scorsa il dato sull’inflazione è stato un po’ più debole del previsto. Non c’è il temuto surriscaldamento dei prezzi, e questo ha dato alla Fed un po’ più di respiro. Anche perché la banca centrale ha sempre ritenuto che le fiammate inflazionistiche sono solo temporanee.
Un altro dato macro che ha alleggerito la banca USA è stato il rapporto sull’occupazione di agosto, risultato molto fiacco.
Previsioni di tapering
Malgrado la pressione un po’ più blanda sulla banca centrale americana, i mercati finanziari sono fiduciosi che comincerà a ridimensionare il ritmo con cui sta portando avanti il suo piano di Quantitative Easing.
Secondo alcuni analisti di un peso massimo del DAX, Deutsche Bank, probabilmente questa riduzione comincerà dal mese di novembre. Se così dovesse essere, allora il meeting di questa settimana sarebbe l’ideale per dare l’annuncio. Se non altro per preparare il mercato.
Meno probabile che si aspetti dicembre per dare il via alla riduzione degli stimoli.
La reazione del dollaro
Intanto i mercati finanziari stanno già prezzando la prospettiva di un annuncio della Federal Reserve.
Questa mattina infatti l’indice del dollaro si è rafforzato per la quarta sessione consecutiva a 93,3, toccando il livello più alto dal 23 agosto. Il biglietto verde evidenzia inoltre un piercing line pattern forex.
Va detto che sull’apprezzamento del biglietto verde incide anche la forte preoccupazione per un potenziale default di Evergrande Group in Cina. Questo evento, oltre a incutere timore nei fondi di investimento piu grandi al mondo, ha intaccato la propensione al rischio globale.