La situazione economica di Stati Uniti ed Europa è molto differente. Senza dubbio stanno messi meglio di noi. Tuttavia, questo non vuol dire che la situazione sia rose e fiori, anzi.
Basta dare uno sguardo al mondo del lavoro USA, che sebbene rimanga robusto, deve fare i conti con una raffica di licenziamenti da parte di grandi aziende.
I grossi tagli nel lavoro
Inflazione e incertezza gepolitica si sono aggiunti agli echi della crisi generata dalla pandemia. Così nel listone di imprese che stanno tagliando i posti di lavoro ci sono nomi di tutti i tipi. Anche illustri come Tesla, Microsoft, Jp Morgan e Paypal.
Tesla ne fa fuori 10mila
Il colosso di Elon Musk – che di recente è nell’occhio del ciclone per via della vicenda dell’acquisizione mancata di Twitter – aveva anticipato la sforbiciata al lavoro a inizio giugno, quando aveva detto di avere un “bruttissimo presentimento” relativo all’economia americana e mondiale.
I primi licenziamenti sono scattati alla fine del mese scorso nell’ufficio di San Mateo, in California. Hanno coinvolto 200 dipendenti.
Poca roba, in confronto alle intenzioni di Musk, che è pronto a licenziare il 10% dei dipendenti, circa 10 mila persone.
Netflix e Microsoft
Un altro colosso dal nome ben noto è Netflix, che all’inizio di quest’anno ha rivelato di aver perso circa 200 mila abbonati: la prima perdita da oltre un decennio. A causa dal “rallentamento della crescita delle entrate“, 150 unità di lavoro sono state mandate via a metà maggio. Ed è stato il secondo round di licenziamenti nel 2022.
La scure sul mondo del lavoro è entrata in azione anche nelle sedi Microsoft. Bloomberg riferisce di “meno dell’1%” della forza lavoro totale, ma sono comunque 180mila persone che restano a casa.
Cripto giù
Gli amanti delle criptovalute di sicuro conoscono la piattaforma di scambio Coinbase. In un documento ufficiale depositato a metà giugno alla Securities and Exchange Commission, emerge l’annuncio del taglio del 18% dell’intero personale. Parliamo di circa 1.100 persone che perderanno il lavoro.
