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Investitori, settimana calda tra dati macro e trimestrali USA

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Da sottolineare anche i meeting delle banche centrali, ossia Nuova Zelanda, Canada e Giappone

La settimana che è appena cominciata si preannuncia molto movimentata, anche se il focus principale rimarrà la pandemia. I contagi purtroppo sono tornati in aumento a causa della variante Delta. Ma gli investitori guardano anche ad alcune banche centrali, alle conseguenze del mancato accordo dell’OPEC+ e alle trimestrali USA.

Cosa catturerà l’attenzione degli investitori

investitoriPartiamo proprio da qui, visto che si tratta di un argomento caldissimo per gli investitori.
La settimana sarà caratterizzata dalla pubblicazione degli utili relativi al secondo trimestre del 2021, di grandi gruppi finanziari statunitensi: JPMorgan Chase, Goldman Sachs, Bank of America, Citigroup e Morgan Stanley. Saranno quindi giorni intensi per chi adotta una strategia Heikin Ashi intraday.

Gli analisti prevedono in generale un trimestre eccezionale. Si parla infatti di una crescita del 61,9% per le aziende inserite nell’indice S&P 500. Si tratterebbe del tasso di crescita più elevato dal 2009.
Per gli investitori i dati sugli utili sono di grande importanza, perché servono a comprendere quali aziende sono pronte a uscire dalla crisi pandemica, e quali invece stanno facendo più fatica.

Annotazione: una delle tecniche che ogni investitore dovrebbe conoscere è quella dello swing trading forex.

Dati macro: banche e inflazione

Ci sono poi diversi dati macroeconomici da seguire con attenzione.
Primo fra tutti, la crescita dell’inflazione sia negli Stati Uniti che in Europa. I prezzi al consumo negli USA sono cresciuti del 5% a maggio, segnando un incremento anche più alto di quanto si aspettassero gli investitori di Wall Street. L’inflazione core è salita invece del 3,8%, il massimo da quasi trent’anni a questa parte.
I dati saranno importanti per alimentare il dibattito sul fatto che la FED debba lasciare o meno che l’economia si surriscaldi.

Da ricordare anche i meeting delle banche centrali, ossia Nuova Zelanda, Canada (le cui economie sono molto legate all’andamento delle materie prime) e Giappone, dove stanno per cominciare le Olimpiadi, mentre i casi Covid continuano a crescere tanto da provocare nuove misure fortemente restrittive.

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