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Imprese del turismo più esposte al rischio default (che supera il 4%)

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Ristorazione/bar è il micro-settore che registra la maggiore rischiosità di credito

Questo è il periodo più importante per le imprese del settore turistico. Con la bella stagione arrivano i turisti, che portano i loro denari per i servizi di ospitalità, ristorazione, intrattenimento, eccetera.
Ma c’è un aspetto molto preoccupante, che viene messo in evidenza da uno studio condotto da CRIF Ratings: le aziende turistiche sono quelle più esposte al rischio di default.

Il tasso di default delle imprese

turismoI numeri parlano chiaro. A fine 2023 il turismo ha registrato un tasso di default del 4,1% per le società di capitali, che è stabile rispetto al periodo precedente, ma rimane ben oltre la media delle società di capitali italiane (che è al 2,6%).

Se si osservano i singoli micro-settori, c’è un comportamento eterogeneo: ristorazione/bar è quello che registra la maggiore rischiosità di credito, con un tasso di default di circa il 5%. Rispetto al 2021 è praticamente raddoppiato.

Fatturato in crescita, ma il rischio anche

Nonostante l’andamento del fatturato, che è cresciuto notevolmente nell’ultimo periodo, grazie alla ripresa dei flussi turistici dopo la fine della pandemia, la rischiosità creditizia del settore è superiore alla media.

Al quadro va aggiunto il fatto che mentre gli importi dei finanziamenti erogati alle imprese del settore sono in lieve contrazione (-1,4% nel primo trimestre), c’è cresciuto il numero di aziende che finiscono per pagare i loro impegni con ritardo (20%) oppure con grave ritardo (17,4%).

Una serie di problemi

La colpa è di un contesto di mercato fortemente competitivo e uno scenario macroeconomico incerto e complesso, tanto a livello nazionale che a quello globale. Basta pensare ai diversi fronti di tensione geopolitica.

Peraltro lo scenario sembra volgere la peggioramento da qui a fine anno, tanto che durante questi mesi dovrebbe crescere ulteriormente il tasso di default delle imprese. Secondo CRIF il tasso di default è stimato con un incremento di circa 1,2/1,3 punti percentuali rispetto al 2023.
Inutile sottolineare che si tratta di un settore che andrebbe tutelato, visto che è estremamente importante per l’economia italiana.

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