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Consumi, gli italiani hanno intaccato 41 miliardi di risparmi nel 2022 a causa della crisi

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Prima il Covid, poi l’inflazione ed il rincaro dei prezzi dell’energia, hanno finito per rivoluzionare in senso negativo i bilanci delle famiglie

Il 2022 delle famiglie italiane è stato un continuo tormento. La corsa dell’inflazione ed il caro energia hanno spinto le famiglie ad intaccare i loro risparmi, per mantenere inalterato il tenore di vita e non cambiare i propri consumi.

Triennio terribile per i consumi

consumiPrima il Covid, poi l’inflazione ed il rincaro dei prezzi dell’energia, hanno finito per rivoluzionare in senso negativo i bilanci delle famiglie negli ultimi tre anni. C’è stato un drastico calo della spesa per la grande maggioranza delle voci dei consumi, e molti hanno dovuto dare fondo ai propri risparmi per non modificare il loro stile di vita.

I conti di Confesercenti

Secondo una recente calcolo di Confesercenti, l’ammontare della cifra tolta al risparmio è stata superiore ai 41 miliardi di euro. Tanto è servito per provare a mantenere quanto più possibile invariato il proprio tenore di vita. Perché il costo dei consumi è cresciuto tantissimo.
Basta pensare che la spesa per utenze ed abitazione assorbe quasi la metà del totale delle famiglie. Nel 2019 tale quota arrivava al 35%, oggi è praticamente al 50%.

Non è per tutti uguale…

Questa situazione si avverte in modo pesante soprattutto sulle famiglie con redditi medio bassi. Che sono tante, visto che parliamo di circa 10,5 famiglie. Esse rappresentano il 40% del totale. Per loro i costi fissi arrivano praticamente alla metà del budget mensile. Se poi si aggiungono anche abbigliamento, bevande e spese alimentari, la quota di spesa per consumi obbligati o quasi arriva al 77%.
Ciò vuol dire che il reddito disponibile per altri consumi scende a meno di un quarto del totale.

Potere d’acquisto in calo

A confermare queste difficoltà ci sono anche i dati sul potere d’acquisto dei lavoratori. Tenuto conto che per il 2023 ci si aspetta un’inflazione sul 6%, a fine anno quello dei dipendenti potrebbe essere più basso di 2.800 euro rispetto a quello che c’era nel 2021. Per i lavoratori autonomi invece la capacità di spesa subirà una riduzione di 2200.

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