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Business ricchissimo per le aziende farmaceutiche grazie ai vaccini

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Piatto ricco: si può stimare tra i 50 e i 100 miliardi di dollari l’anno

La lotta alla pandemia ha innescato un nuovo business per le aziende farmaceutiche. Quello del vaccino. Si tratta di un business ricchissimo, visto che coinvolge tutto il pianeta, e quindi circa 8 miliardi gli abitanti. In teoria, tutti da vaccinare almeno due volte. Quindi servirebbero almeno 16 miliardi di dosi nei prossimi mesi. Una platea di clienti così ampia non si è mai vista.

Le prospettive del business

business vacciniBisogna precisare che il business del vaccino, che sicuramente è ricchissimo, difficilmente è ancora stimabile. Infatti non si può conoscere quante persone effettivamente verrano vaccinate, quante dosi andranno sprecate e quanto costeranno i diversi lotti delle varie case farmaceutiche. Di sciuro sono coinvolte diverse delle aziende più grandi al mondo.
Basti pensare che se il farmaco Astrazeneca costa pochi dollari, quello di Pfizer-BioNtech o Moderna costano sui 15-20 dollari a dose.

Accordi con Stati e istituzioni

Inoltre sul prezzo vanno a incidere le strategie aziendali e gli accordi stipulati con Stati ed istituzioni, che fanno cambiare il prezzo dello stesso vaccino anche a seconda della destinazione.
Ad ogni modo, il business dei vaccini ha un valore che si può stimare tra i 50 e i 100 miliardi di dollari l’anno. Infatti occorre sottolineare che le campagne non si esauriranno soltanto nel 2021 e 2022. La diffusione di varianti renderà probabile nuove somministrazioni di vaccino anche in futuro, un po’ come accade a quello influenzale.

Conti in tasca

Ma chi si arricchirà con il business del vaccino? Pfizer ha messo a bilancio per il 2021 ricavi aggiuntivi per 15 miliardi di dollari per il suo prodotto. Moderna (azienda americana) ha un contratto che vale 12 miliardi di dollari, che prevede la fornitura di 520 milioni di dosi del vaccino nel 2021.
Più nebulosa al situazione di Astrazeneca, che non ha fornito cifre su ricavi e utili attesi dal vaccino. Mancando questo riferimento, si spiega anche perché la querelle con la UE per via della sospensione del suo prodotto, non abbia avuto ripercussioni  in Borsa.

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