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Banca centrale d’Australia: “Per tornare ai livelli pre-Covid servirà del tempo”

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Il consiglio di amministrazione della banca ha convenuto che rimane necessario uno stimolo monetario e fiscale

Secondo la Reserve Bank of Australia, occorrerà del tempo prima che la produzione del Paese torni al livello pre-pandemia. Questo è il succo dei verbali della riunione politica di dicembre della banca centrale australiana. In quel meeting la RBA ha deciso di lasciare invariata la propria politica monetaria, fino a quando l’inflazione effettiva non sarà sostenibilmente compresa tra il 2 e il 3%.

I verbali del meeting della banca

Il consiglio di amministrazione della banca ha convenuto che rimane necessario uno stimolo monetario e fiscale, e ciò per un periodo considerevole. Inoltre la RBA si è detta pronta a lanciare ulteriori stimoli se necessario.
Le possibili ulteriori misure di allentamento riguardano l’espansione del programma di acquisto di obbligazioni della RBA, attualmente a 100 miliardi di dollari australiani.

Inoltre “il consiglio di amministrazione considera la questione dell’alto tasso di disoccupazione un’importante priorità nazionale”

Cala il dollaro australiano

Nel frattempo il dollaro australiano si è leggermente ritirato dai massimi di 30 mesi contro il dollaro USA. Dopo aver realizzato un triplo massimo trading, il sentiment verso la valuta australiana si è raffreddato poiché i futures sul minerale di ferro sono scesi di oltre il 4% lunedì, scendendo dai massimi record. Questo è successo dopo che i produttori di acciaio cinesi hanno spinto per un’indagine normativa sui prezzi alle stelle.

Anche le tensioni tra Australia e Cina hanno influenzato il sentimento degli investitori, poiché Global Times ha osservato che il principale pianificatore economico di Pechino ha escluso l’Australia da un piano per consentire le importazioni di carbone da diversi paesi senza restrizioni di autorizzazione.

L’azionario australiano

Sul fronte azionario invece, l’ASX 200 è sceso di 28,90 punti o dello 0,43% a 6631,30 martedì dopo un aumento dello 0,26% nella sessione precedente (qui invece trovate le notizie sul Dax Germania). Questo anche per l’accelerazione dei nuovi casi di coronavirus negli Stati Uniti e in Europa, che minaccia blocchi più severi.

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