Gli effetti della guerra in Ucraina si sentiranno sull’economia globale, perché rallenteranno la ripresa economica.
Lo rimarca il Fondo Monetario Internazionale, che rivede al ribasso le sue stime sul PIL.
Le stime FMI sull’economia globale
Secondo l’organismo internazionale, la crescita dell’economia globale sarà al 3,65 sia quest’anno che il prossimo. Si tratta di una revisione al ribasso rispettivamente dello 0,8% e dello 0,2% rispetto alle stime formulate a gennaio.
Il Fmi sottolinea soprattutto gli effetti che la guerra ha avuto sulla dinamica inflattiva, perché ha finito per esacerbare quelle pressioni che già erano forti. “L’inflazione è un chiaro pericolo per molti paesi, dove resterà elevata più a lungo del previsto“, avverte l’FMI che prevede un’inflazione al 5,7% quest’anno per le economie avanzate e all’8,7% in quelle emergenti e i via di sviluppo.
Altri problemi da fronteggiare
Inoltre i “rischi dell’outlook sono al ribasso” perché bisogna ancora fare i conti con la pandemia, la frenata cinese e i rialzi dei tassi di interesse da parte delle banche centrali. Queste ultime avranno un bel problema nel contenere le pressioni dei prezzi, perché allo stesso tempo dovranno salvaguardare la crescita.
Italia, stime al ribasso
Per quanto riguarda l‘Italia, il Fondo Monetario Internazionale ha tagliato le stime della nostra crescita economica al 2,3% quest’anno. Si tratta di una stima minore di 1,5 punti percentuali rispetto alle previsioni di gennaio.
Per il 2023 la crescita è attesa all’1,7%. Anche in questo caso c’è stata una revisione al ribasso, pari a 0,5 punti percentuali.
L’Italia e la Germania sono i due paesi dell’area euro che hanno subito le maggiori revisioni al ribasso in seguito alla maggiore dipendenza dall’energia russa.
Russia e Ucraina
Le conseguenze economiche peggiori le subiranno i due paesi coinvolti nel conflitto. L’Ucraina nel 2022 vedrà il Pil crollare del 35%, e le conseguenze “limiteranno severamente l’attività economica per anni“. Anche la Russia pagherà cara l’invasione. Secondo le stime del Fmi, il Pil russo si contrarrà quest’anno dell’8,5% e il prossimo del 2,3%, in quella che è una brusca battuta rispetto alle stime precedenti.