Con i recente nuovo boom di Bitcoin, torna di prepotenza il tema delle valute digitali di Stato. Anche se in realtà si tratterà di due fenomeni completamente diversi tra loro. Ad ogni modo, sembrano quanto mai maturi i tempi per dare una accelerata definitiva al progetto di euro digitale.
La BCE vira verso le valute digitali
La stessa BCE ormai ne parla abitualmente e di frequente, aggiornando sullo stato delle cose. La nascita di un euro digitale dovrebbe richiedere dai quattro ai cinque anni. Infatti prima di arrivare al definitivo lancio, servirà una lunga e accurata sperimentazione. Come sta facendo la PBoC cinese (che per prima lancerà il suo Yuan digitale) e come faranno tutti gli altri paesi che vogliono adottare in futuro valute digitali.
Nota: a proposito di valute digitali, il Bitcoin ha stabilito nuovi record storici oltre quota 48mila dollari. Chi adotta strategia Heikin Ashi intraday ha visto quasi solo barre verdi nelle ultime settimane.
Un percorso lungo
Il programma di lavoro comunque è già fissato. In estate la BCE presenterà una analisi preliminare del Consiglio direttivo sul tema delle valute digitali. Poi si dovrà decidere su questioni tecniche e sulle caratteristiche operative che dovrebbe avere l’euro digitale. Nel 2023 si potrebbe poi arrivare verso la fase finale, prima del lancio definitivo.
Considerazione operativa. Chi apprezza gli investimenti sulle valute, potrebbe trovare interessante il tema degli indicatori scalping forex.
Il ruolo della pandemia
Il terreno su cui si agisce è molto fertile, perché – ahinoi – la pandemia ha necessariamente spinto sempre più cittadini verso l’adozione di strumenti di pagamento elettronici. A causa delle misure di lockdown, le spese nei negozi fisici si sono ridotte, a tutto vantaggio del commercio online.
I cittadini usano sempre meno il contante ed effettuano sempre più pagamenti digitali, al supermercato come online. Da questa tendenza si tornerà soltanto in parte indietro una volta che sarà finita la crisi pandemica.
L’adozione di valute digitali risponde quindi alla richiesta dei consumatori di avere mezzi di pagamento digitali efficienti, in grado di garantire la riservatezza e utilizzabili ovunque nell’area dell’euro. La monete dal futuro sarà quindi un’alternativa agli altri strumenti di pagamento, il contante non sparirà.