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Tassi di interesse, la Svizzera proseguirà a tenerli in territorio negativo

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Tuttavia, la BNS è ben consapevole che un approccio di questo tipo alla lunga può provocare grossi problemi

Per fronteggiare la crisi innescata dalla pandemia da Covid, le banche centrali hanno dovuto dare un grosso sostegno all’economia. Tra le misure più utilizzate c’è quella di rendere il denaro a basso costo, tramite il taglio dei tassi di interesse. Ormai in tutto i paesi sviluppati hanno raggiunto livelli molto bassi.

La BNS punterà ancora sui tassi di interesse negativi

Chi si è spinta anche oltre è la Banca Nazionale Svizzera (BNS), che addirittura ha i tassi di interesse in territorio negativo dello 0,75%, sin dal gennaio 2015, quando slegò la valuta dall’euro. E non c’è alcuna intenzione di alzarli in futuro, come ha preannunciato il vicepresidente dell’istituto centrale elvetico, Fritz Zurbrügg. In futuro quindi dobbiamo aspettarci che la banca persegua una politica monetaria molto accomodante, basata su tassi d’interesse negativi.

Il problema del Franco

Tuttavia, la BNS è ben consapevole che un approccio di questo tipo alla lunga può provocare grossi problemi. Ma al momento ha le mani legate, perché l’incertezza economia e politica che dura da tempo, ha reso la valuta nazionale troppo forte.
Il franco è infatti giunto di recente al massimo di quasi 6 anni contro il dollaro americano, e i segnali forex gratuiti affidabili sono ancora orientati a dare fiducia alla valuta elvetica.

L’eccessiva forza del franco è un grosso guaio per una economia che si fonda principalmente sul commercio (e una valuta forte sfavorisce l’export). In sostanza, un franco troppo forte è minaccioso per la ripresa dell’economia, duramente colpita dall’emergenza Covid.

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Il ruolo della BNS

Il vicepresidente BNS Zurbrügg ha ricordato come la BNS stia impiegando quest’anno più denaro per interventi volti ad evitare un rafforzamento della valuta elvetica. Solo nel primo semestre dell’anno l’istituto ha speso 90 miliardi di franchi, molto di più che nei quattro anni precedenti. Tuttavia, oggi come oggi l’alternativa di aumentare i tassi di interesse è una scelta peggiore del mantenimento al livello attuale, perfino portarli a zero sarebbe troppo “costoso”.

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