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Tassi di interesse, il Giappone rimane ultra accomodante

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Nell’ultimo meeting di politica monetaria, la banca centrale ha lasciato i tassi di interesse a breve termine a -0,1%

Nessun cambio di rotta o ripensamento da parte della Bank of Japan (BoJ). L’istituto centrale giapponese ha ribadito la sua determinazione a non far salire i tassi di interesse, nonostante l’inflazione stia crescendo e ha quasi raggiunto il target del 2%. Anzi, la Bank of Japan ha ribadito che non esiterà ad adottare ulteriori misure di allentamento, se necessario.

La Bank of Japan e i tassi di interesse

tassi di interesseNell’ultimo meeting di politica monetaria, la banca centrale ha lasciato i tassi di interesse a breve termine a -0,1% con un voto di 8-1. Ha inoltre confermato il target dei rendimenti obbligazionari a 10 anni intorno allo 0%, e acquisterà quantità illimitate di titoli di Stato a 10 anni per garantire che il rendimento non superi questo livello.

Brusco scivolone dello Yen

Chi sperava in una piccola marcia indietro della BoJ sui tassi di interesse è rimasto deluso.
A farne le spese è lo yen, che scivola sui minimi di 20 anni rispetto al dollaro. Il cambio USDJPY schizza infatti oltre 130, come non si vedeva da aprile 2002. Si può vedere su qualsiasi piattaforma trading online gratis.

A penalizzare la valuta giapponese è il fatto che la ferma posizione accomodante della BOJ è in netto contrasto con quella della Federal Reserve, che si appresta invece ad accelerare il suo percorso di rialzo dei tassi di interesse. La Fed ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base a marzo e ha segnalato un ulteriore aumento di 50 punti base a maggio. Negli Stati Uniti, l’inflazione è stata dell’8,5% a marzo.

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Previsioni su crescita e inflazione

Riguardo alle previsioni economiche, la BoJ ha aggiornato quelle sulla crescita e sull’inflazione.
Secondo i policy makers nipponici, l’economia giapponese crescerà più lentamente a causa dellla ripresa dei casi di COVID e la spinta di inflazione e incertezza a causa della situazione in Ucraina.
Il PIL 2022 dovrebbe scendere al 2,9%. Per il 2023, tuttavia, l’outlook è stato rivisto al rialzo all’1,9% dal precedente 1,1%.
Nelle prospettive trimestrali della BoJ, il consiglio prevede l’inflazione core, esclusi i prodotti alimentari freschi, all’1,9% per l’anno fiscale terminato a marzo 2023. È abbastanza vicino all’obiettivo del 2% e al di sopra della precedente previsione dell’1,1%.

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