Nonostante i problemi legati all’inflazione e alla crisi economica, l’abitudine italiana di provare ad accumulare un poco di risparmio rimane integra, anche se deve fare i conti con una realtà più complicata.
I dati sul risparmio
Secondo un rapporto realizzato dal Censis in collaborazione con Assoggestioni, quasi il 77% degli italiani ha l’abitudine a mettere sempre qualcosa da parte. L’attitudine al risparmio coinvolge in maniera quasi perfettamente identica tutte le aree geografiche.
Al Nord la percentuale supera di poco la media nazionale, arrivando al 77,3%. Al Sud e nelle isole, dove c’è la quota più bassa rispetto alla media nazionale, comunque si arriva a sfiorare il 76%.
L’entità del risparmio
Se la propensione a mettere qualcosa da parte in vista di tempi più difficili è qualcosa che unisce davvero l’intera popolazione, una forte disomogeneità riguarda la quota di risparmio che si riesce ad accumulare. La maggior parte (39,3%) riesce a mettere da parte appena il 5% del proprio reddito annuo. Una quota leggermente inferiore (33,2%) riesce ad arrivare tra i 6 e il 15%. Il restante 27% della popolazione riesce a superare il 15%.
Torna la fiducia nei titoli pubblici
Il modo in cui i risparmiatori decidono di impiegare le somme messe da parte segna un ritorno in auge dei titoli pubblici. La loro attrattività è accresciuta dalle paure globali, dall’impennata dei tassi di interesse e dal livello del debito pubblico.
Tra i risparmiatori pronti a investire in strumenti finanziari, il 41,3% vorrebbe farlo in Titoli di Stato, il 37,7% in Fondi comuni di investimento, il 28,3% in Buoni postali di risparmio, il 26,8% in obbligazioni, il 23,9% in polizze assicurative.
Meglio l’Italia che l’estero
Di fronte a uno scenario geopolitico complessivamente incerto e nervoso, chi ha un po’ di risparmio da impiegare decide di farlo prevalentemente in strumenti finanziari italiani. Addirittura la metà dei soggetti intervistati preferirebbe comunque un investimento nel nostro paese, anche a fronte di rendimenti più bassi.
Inoltre aumenta la propensione a rivolgersi ai prodotti del risparmio gestito, verso i quali sono orientati il 46,9% degli italiani.