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Profitto record per il colosso Aramco grazie alla corsa del petrolio

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L’azienda saudita ha evidenziato che lo scorso anno l’utile netto è salito a 161 miliardi di dollari

Il bilancio del colosso saudita Aramco si è gonfiato nell’ultimo anno, grazie alla corsa del prezzo del petrolio. E così nel 2022 il profitto è cresciuto del 46,6% rispetto all’anno precedente, come ha comunicato la stessa Aramco.

Utili super grazie al petrolio

profittoIl rapporto che preannuncia i dati finanziari dell’azienda saudita ha evidenziato che lo scorso anno l’utile netto è salito a 161 miliardi di dollari, quando l’anno precedente era stato di 110 miliardi. La società ha precisato che i guadagni del 2022 sono stati quelli più alti da quando la società è quotata.

Tutto questo ovviamente grazie alla corsa del prezzo del petrolio. Ma anche grazie ai maggiori volumi venduti ed ai migliori margini per i prodotti raffinati. L’azienda saudita ha annunciato un dividendo del quarto trimestre per 19,5, che verrà pagato nel primo trimestre di quest’anno. Dal momento che il 94% della compagnia fa capo al governo dell’Arabia Saudita, a Riad arriverà il grosso del dividendo.

Annotazione: se vi interessa negoziare il petrolio, imparate anche le Bande di Bollinger come si usano.

La lista dei Big del petrolio

Saudi Arabico è solo l’ultima delle grandi aziende petrolifere che ha festeggiato un 2022 da record. La corsa del prezzo del petrolio ha infatti reso felici le statunitensi Exxon e Chervon, le britanniche Shell e Bp, la francese Total e anche l’italiana Eni (nonostante un calo dei volumi produttivi). Oltre a tutti quelli che fanno trading su broker senza spread e che hanno puntato sul rialzo del barile.

Il petrolio sul mercato

Intanto nell’ultima settimana il prezzo del petrolio è andato in calo. Brent e WTI hanno perso alcuni punti percentuale, a causa della paura che il rialzo dei tassi di interesse possa innescare una crisi economica, con conseguente calo della domanda.

Tuttavia secondo alcuni analisti il prezzo del barile, che attualmente si aggira tra 80 e 85 dollari, potrebbe salire nel corso del 2023 fino a 100 dollari, spinto dall’aumento della domanda cinese. L’Arabia Saudita, che dispone di greggio di alta qualità e facile da estrarre, è il primo esportatore e secondo produttore di greggio al mondo. Le sue riserve sono le settime a livello globale.

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