Il prossimo 24 marzo, come ogni anno, si celebrerà la giornata Europea del gelato artigianale. In previsione di quell’evento i promotori hanno evidenziato come il bilancio di questo mercato continui a registrare numeri positivi. Si potrebbe dire… dolcissimi.
Un ottimo bilancio
Il vecchio continente continua a vantare numeri importanti sia per quanto riguarda le gelaterie presenti, sia per quanto riguarda il livello dei consumi. In Europa il bilancio del mercato del gelato artigianale per il 2024 si è chiuso con vendite per 11 miliardi di euro, segnando un incremento dell’1% rispetto al 2023.
I numeri
In Europa i punti vendita hanno raggiunto quota 65.000. Cifre notevoli che si rfilettono anche in quelle riguardanti l’occupazione, visto che il mercato impegna circa 300.000 addetti.
L’Italia si distingue come paese leader del settore. Da noi ci sono circa 30.000 punti vendita, un quarto dei quali sono gelaterie vere e proprie. Altre 12.000 sono pasticcerie che offrono gelato artigianale come prodotto, e altri 18.000 sono i bar. Per dare un metro di paragone, in Germania i punti vendita sono appena 9000, meno del numero di gelaterie presenti nel solo territorio italiano.
Consumi in crescita
Ciò che è importante è il bilancio a livello di consumi, che nel 2024 ha confermato un trend crescente che si protrae da diversi anni. Malgrado la stagione sia stata negativa dal punto di vista climatico, i volumi di gelato venduto sono cresciuti di un punto percentuale, grazie soprattutto all’incremento dei punti vendita in alcuni mercati emergenti.
Il fatturato è cresciuto malgrado i prezzi siano rimasti sostanzialmente stabili, dopo la forte crescita del 2023 a causa dell’impennata di alcuni materie prime (basta pensare ai rincari di zucchero e cacao), dei costi logistici e del lavoro.
Italia leader
In Italia il vero e proprio slancio l’abbiamo vissuto grazie al turismo straniero e al miglioramento delle condizioni meteo, dopo una prima parte dell’anno complicata. Il Sud Italia ha trainato il fatturato dell’intero settore, mentre i consumi pro-capite si sono confermati attorno ai 2 kg a persona, con una spesa media pro capite di circa 46 euro.