Nonostante le misure di sostegno che sono state stanziate dal governo, per le imprese del settore terziario il costo dell’energia continua ad essere un fardello insostenibile.
La situazione del costo dell’energia
Complessivamente, nel 2022 il costo dell’energia elettrica e del gas è stato pari a 40 miliardi di euro per le imprese. Si tratta di una cifra 3 volte superiore a quella del 2021. Come segnalato dall’Osservatorio Confcommercio Energia, l’incremento medio del prezzo per kilowattora a carico delle imprese del terziario è stato di + 74%. Riguardo invece al gas naturale, dal mese di luglio l’impennata del prezzo è stata superiore al 100%.
La situazione è decisamente più grave sul mercato libero che non sul mercato tutelato. Nel primo la tariffa dell’ultimo trimestre è stata di 0,66 /kWh, nel secondo i prezzi sono stati abbondantemente superiori a 0,75 /kWh.
Questi dati allarmano ancora di più, se si pensa che nel prossimo mese di aprile cesserà il periodo di tutela per le microimprese. Per questo molte associazioni stanno chiedendo una proroga.
Confronto annuo
Quanto possono essere pesanti i rincari del costo dell’energia sui bilanci delle imprese del terziario, lo dimostra l’incremento annuo delle bollette. Da ottobre 2021 a ottobre 2022, l’aumento dell’elettricità ha toccato punte del 240%. Per il gas si è arrivati a picchi del 212%. Viceversa, risultano in calo i prezzi per i prodotti petroliferi.
Non solo imprese
È chiaro che una situazione del genere non pesa soltanto nelle tasche delle aziende ma anche in quelle delle famiglie. Il costo complessivo dell’elettricità nel corso di quest’anno è più che raddoppiato rispetto all’anno scorso.
Nel caso delle imprese questa situazione, qualora non dovessero essere apportati correttivi, rischia di portare ad un’ondata di chiusure nei prossimi mesi.
