Per il quinto mese di fila l’andamento dell’inflazione statunitense evidenzia una frenata. E ancora una volta il dato reso noto risulta inferiore alle previsioni.
Questo spinge i mercati azionari al rialzo, mentre il dollaro USD arretra.
I dati sull’inflazione
L’ultimo rapporto reso noto dal Bureau of Labor Statistics ha evidenziato che la corsa dei prezzi negli Stati Uniti è scesa dal 7,7% di ottobre al 7,1% nel mese di novembre. Si tratta del livello di inflazione più basso da dicembre dello scorso anno. Inoltre il dato è stato inferiore a quanto era previsto dal mercato, 7,3%.
Anche se il target fissato dalla FED è ancora decisamente inferiore, ossia il 2%, è fuor di dubbio che si stratta di un passo importante.
La frenata ha riguardato sia prezzi dell’energia (13,1% contro il 17,6% di ottobre) che quello degli alimentari (10,6% vs 10,9%). Inoltre il dato mensile dell’inflazione è salito solo dello 0,1%, il minimo in tre mesi, mentre le previsioni erano dello 0,3%.
L’inflazione core, al netto di energia e alimentari, negli Stati Uniti ha rallentato a novembre al 6% su base annua rispetto al 6,3% di ottobre e leggermente sotto le attese degli analisti che avevano previsto il 6,1%.
Implicazioni di politica monetaria
La conseguenza di un dato simile riguarda specialmente la FED, che domani terrà l’ultima riunione di politica monetaria del 2022.
Le ultime tre riunioni si sono concluse con un aumento di tre quarti di punto, ma domani la banca centrale alzerà i tassi di soli 50 punti base, segno che la FED si avvicina al picco dopo il quale comincerà la discesa. Inoltre il raffreddamento dell’inflazione potrebbe spingere la banca centrale ad avvicinare quel momento.
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La reazione dei mercati
La reazione del mercato ai dati sull’inflazione è stata immediata. Il Dollar Index è scivolato sotto quota 104, mentre il cambio EurUsd è salito sopra 1,06. Inoltre ci sono diversi candele giapponesi pattern che evidenziano una accelerata rialzista.
Anche i rendimenti dei Treasuries sono scesi (al 3,5%), avvicinandosi al minimo di tre mesi toccato settimana scorsa.
Sul listini azionari europei c’è stato un forte rialzo, mentre anche Wall Street ha cominciato con il piede sull’acceleratore.