Mancano ormai soltanto 48 ore al meeting della Banca Centrale Europea. I policy makers della Eurotower si riuniranno per decidere il futuro della politica monetaria della zona. Ed hanno due grosse incertezze da combattere.
La prima è l’inflazione che continua a crescere, l’altra è la guerra in Ucraina che ha messo un ulteriore carico sulle difficoltà che già stavano zavorrando l’economia Europea.
La BCE e l’inflazione
Quando c’è stata l’ultima riunione a marzo la Banca Centrale Europea aveva mostrato un volto più aggressivo. Per combattere l’inflazione crescente, il board di politica monetaria aveva preannunciato una accelerazione nel processo di riduzione di stimoli monetari.
Tuttavia aveva precisato che la vera e propria stretta di politica monetaria ci sarebbe stata solo “qualche tempo dopo” la fine del programma di acquisto titoli.
La guerra che cambia i piani
Da quel giorno gli scenari sono cambiati in peggio, soprattutto a causa della guerra in Ucraina. L’inflazione infatti ha continuato a salire, spinta soprattutto dal rincaro dei prezzi dell’energia. L’aumento si è trasferito anche sui prezzi delle materie prime e dei beni alimentari, cresciuti anche loro sulla scia della guerra.
In buona sostanza il conflitto ha aumentato il timore che possa bloccare la faticosa ripresa post pandemica.
La BCE, la FED e le politiche monetarie
La Federal Reserve ha già iniziato ad alzare i tassi di interesse, spingendo così anche il dollaro in aumento (con i segnali forex in tempo reale gratuiti che puntano sul biglietto verde).
La Banca Centrale Europea invece sta riflettendo sull’opportunità di una mossa del genere. È chiaro che la mossa della Fed aumenta ulteriormente la pressione sulla BCE, che si sente quasi fuori tempo massimo per operare una stretta.
Prudenza
Tuttavia, nonostante l’inflazione si è aggiunta a un livello record di 7,5%, gli analisti non si attendono novità dalla riunione di giovedì prossimo. Più probabilmente la Banca centrale europa preparerà il terreno ad una stretta che forse verrà anticipata rispetto al previsto. I trader sono già preparati a questo scenario, studiando il grafico del’euro con l’indicatore forex affidabile.
Resta comunque il dilemma della BCE, così come quello di tutte le maggiori banche centrali: l’inflazione che corre le spinge verso l’aumento dei tassi, ma la stretta significa deprimere ulteriormente l’economia, con il rischio di innescare una sempre più probabile recessione.