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Le performance passate non sono un indicatore affidabile dei risultati futuri o delle performance future
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Banca centrale d’Australia conferma i tassi al 3,6%

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La decisione è stata presa all’unanimità, ma ci sono dubbi riguardo alle mosse future

Non ci sono state sorprese oggi in Australia, dove si riuniva la banca centrale del Paese. Alla fine, come era stato ampiamente previsto dagli analisti, l’istituto centrale ha deciso di confermare il livello dei tassi di interesse al 3,6%, ossia il livello più basso da aprile 2023.

Cosa ha deciso la banca centrale

australiaLa decisione della RBA è stata presa all’unanimità, e questo conferma la sicurezza con cui si sono mossi i policy makers. Non c’è altrettanta sicurezza riguardo il futuro, perché la banca centrale vuole conservare un approccio cauto, e sceglierà se fare ulteriori tagli in futuro in base ai dati macro che arriveranno.

Il governatore Michelle Bullock ha affermato che l’istituto ha un margine di manovra ridotto per fare ulteriori tagli dei tassi. Tuttavia, il mercato ipotizza ancora una ulteriore sforbiciata nel 2026.

Inflazione e crescita

I due fattori chiave per le scelte della banca centrale restano inflazione e crescita. Riguardo l’andamento dei prezzi al consumo, nonostante siamo lontani dai picchi raggiunti nel 2022, la RBA sottolinea che le ultime letture hanno superato le previsioni (si possono consultare i calendari economici dei broker opzioni binarie Italia). Ciò significa che l’inflazione è più persistente del previsto, per questo occorre cautela. Riguardo alla crescita, l’istituto centrale ha sottolineato che ci sono ancora molte incertezze nelle prospettive sia interne (a causa della dinamica della domanda e del mercato del lavoro) che globali (per via delle tensioni geopolitiche e commerciali).

Come ha reagito il mercato

Dopo la decisione di politica monetaria della banca centrale, il dollaro australiano ha perso quota sul mercato valutario. Il cambio AUDUSD è scivola sotto la soglia di 0,65, dopo che appena pochi giorni fa era rimbalzato sulla media mobile a 50 periodi. Adesso il rapporto tra le due valute si sta avvicinando alla media a 200 periodi. Su questo andamento incide soprattutto la forza del dollaro, con l’Index che è salito anche oltre quota 100, disegnando una evening star trading.
Sul fronte azionario, l’indice S&P/ASX 200 è sceso dello 0,9% chiudendo a 8.814 martedì, toccando il livello più basso in oltre un mese.

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