La lenta ripresa manifestata nel corso del 2024 si è confermata anche nella prima parte del 2025: il mercato immobiliare è tornato ad essere più vivace e soprattutto agli italiani è tornata la voglia di comprare il mattone.
Le indagine sul mercato immobiliare
Nei primi mesi del 2025 c’è stato un incremento delle compravendite pari all’11,5% su base annua, grazie soprattutto alla forte crescita degli acquisti tramite mutuo (+32,7%). E’ ciò che viene messo in evidenza dal secondo Osservatorio sul mercato immobiliare 2025 realizzato da Nomisma.
Una spinta alle compravendite è giunta dai tagli deti tassi di interesse fatti dalla BCE negli ultimi mesi. Tuttavia, a bilanciare lo slancio verso il mattone c’è la maggiore prudenza delle banche nel concedere credito, che agisce come un freno.
I prezzi sul mercato
L’indagine di Nomisma mette in evidenza come la richiesta abitativa nel nostro paese prevede una leggera prevalenza dell’acquisto (53%) rispetto alla locazione (47%). Proprio la maggiore richiesta di immobili in acquisto ha contribuito a spingere in alto i prezzi, le cui variazioni semestrali sono comprese tra 0,8 e 1,3%. A livello tendenziale invece l’incremento è ancora maggiore, e varia tra l’1,1% e 1,4%. Crescono ancora i canoni di locazione, giunti al terzo anno consecutivo di trend crescente, dopo una lunga fase di contrazione che è durata dal 2009 al 2021.
Come si articola la richiesta
La domanda abitativa si concentra soprattutto nelle zone periferiche e suburbane. Allo stesso tempo, c’è un aumento delle richieste di locazione da parte di single, coppie giovani e famiglie. Inoltre è richiesta una forte flessibilità dal punto di vista contrattuale. Emerge dall’indagine Nomisma anche un’attenzione sempre più importante che viene data all’efficienza energetica, che diventa un fattore sempre più rilevante nella scelta dell’immobile.
Il vecchio e il nuovo
Sta emergendo anche un altro aspetto importante nel mercato immobiliare, ossia la prevalenza della riqualificazione edilizia rispetto alla nuova costruzione. Grazie anche agli incentivi fiscali, le scelte di investimento vengono condizionate notevolmente, spingendo sempre di più verso gli interventi di manutenzione straordinaria o di riqualificazione edilizia.
