Quanto sia importante il commercio che transita per il Mar Rosso lo stiamo comprendendo solo in questo periodo, e lo faremo ancora di più nelle prossime settimane. Lo avvertiremo anche in situazioni che non ci sembrano toccate affatto dalla crisi, come ad esempio i ricambi auto.
Gli effetti della crisi mediorientale sul commercio
La situazione in atto nel Mar Rosso sta provocando delle criticità per l’intero settore delle automobili. Ciò va inteso non soltanto come un allungamento dei tempi di consegna di veicoli nuovi, ma anche con i problemi di approvvigionamento dei pezzi di ricambio.
Soprattutto il commercio di alcune parti di automobili, in special modo dei cosiddetti laminati. Cofani, parafanghi, portiere, parti della carrozzeria non possono essere sostituiti con prodotti realizzati in Europa e stanno diventando difficilmente reperibili. Questo si traduce non soltanto in tempi più lunghi per le riparazioni, ma anche in costi maggiori che ovviamente vanno a carico degli automobilisti.
I marchi più colpiti dalla crisi
Le ripercussioni della crisi nel commercio nel Mar Rosso si avvertono in special modo per alcune case automobilistiche. Federcarrozzieri evidenzia che per Dr, MG, Lynk & Co, SsangYong, Nissan e Renault i tempi di attesa per la consegna dei ricambi di carrozzeria possono oscillare tra i 15 giorni e i 60 giorni.
Le conseguenze
I problemi che scaturiscono da questa situazione sono facilmente intuibili. Se da un lato aumenta il numero di casi in cui il processo di riparazione delle auto si interrompe, a causa della impossibilità dei meccanici di riconsegnare delle auto che possono viaggiare in sicurezza.
In secondo luogo, la domanda di ricambi che resta insoddisfatta genera una pressione rialzista sui costi degli autoricambi. Un’altra spiacevole conseguenza è l’aumento dei furti su commissione: sempre più auto vengono depredate di pezzi come parafanghi, marmitte, specchietti, fanali, e altre componenti essenziali.