Il sogno di una ripresa a V dopo la crisi da Covid è qualcosa che per molto tempo ha tenuto accesi i mercati. Spesso spingendoli verso una eccessiva euforia. Però la realtà ogni tanto arriva bruscamente a svegliarci. Come accaduto ieri, col tracollo degli indici di Wall Street.
La battuta di arresto di Wall Street
Il treno in corsa dei guadagni senza fine, per il Nasdaq è deragliato alla decima stazione. Il mercato hi-tech è tornato indietro del 5%. L’indice tecnologico ha lasciato sul parterre circa 600 punti del suo valore, dopo essere sceso anche oltre nell’intraday. Il movimento al ribasso è stato così brusco che ha sorpreso molti investitori con la sua ferocia. Ma è l’intero andamento di Wall Street che adesso preoccupa. L’ipotesi che non sia stata solo una “correzione” c’è. E spaventa.
I timori dei mercati
Anche se diversi analisti lo ritengono un rimbalzo fisiologico, di quelli che fanno inevitabilmente seguito a corsa a perdifiato, da Wall Street arrivano degli scricchiolii che non possono essere ignorati.
Finora le Borse hanno beneficiato di stimoli fiscali e monetari senza precedenti, che evidentemente non potranno durare all’infinito. Se è per questo da Bruxelles, per il Recovery Fund s’è fatta festa prima ancora che i fondi fossero effettivamente erogati (il che non accadrà prima del prossimo giugno). Nel frattempo la recessione è arrivata eccome, mentre la ripresa economica si affaccia con timidezza.
I dati non mentono
Giovedì sono stati diffusi dei dati da Ihs Markit, l’istituto che ogni mese tasta il polso alle imprese. Numeri che evidenziano una situazione ancora drammatica, che non migliorano visto che la persistenza del Covid impone ancora misure di distanziamento sociale.
In questo clima l’Italia preoccupa fortemente, visto che è l’anello più debole della fragile catena. In presenza di focolai di coronavirus in continuo aumento, nel prossimo futuro la situazione potrebbe ancora peggiorare, fino a compromettere il recupero che veniva prospettato nel terzo trimestre.