Le continue difficoltà relative all’approvigionamento dei chip, stanno pesando su tutti i gruppi automobilistici. Non fa eccezione il colosso tedesco Volkswagen, che sta subendo una pressione sulle vendite auto, che deludono ancora.
Volkswagen e il calo delle vendite
A novembre, le consegne globali della più grande casa automobilistica europea sono diminuite del 31,5% a 616.300 veicoli. Questo si traduce in una riduzione delle vendite auto in termini percentuali dell’1,7% rispetto allo scorso anno.
Finora Volkswagen conserva un bilancio ancora positivo rispetto all’anno precedente, quando però si sono avvertiti in modo assai pesante gli effetti della pandemia.
Per l’intero anno, Volkswagen punta ancora a consegne di circa 9 milioni di veicoli, dopo i 9,3 milioni dell’anno scorso.
Nota: quando si negozia un titolo come Volkswagen, occorre valutarne la sua volatilità. Magari sfruttando l’indicatore relative volatility index RVI.
I singoli marchi del gruppo
Dei grandi marchi del gruppo, soltanto Porsche è riuscita a mantenere le cifre più o meno stabili con un piccolo meno dello 0,3 percento. La casa automobilistica sportiva è la perla redditizia del gruppo.
Il marchio principale Passenger Cars, nonché Audi e Skoda, hanno invece patito un calo delle vendite di circa un terzo rispetto all’anno precedente. Alla Seat il calo è di un buon quinto, e anche nel caso dei veicoli commerciali leggeri. Perdite pesanti anche per i marchi di veicoli commerciali pesanti MAN e Scania.
Contraccolpi in Borsa e progetti futuri
Della situazione generale, Volkswagen ne sta risentendo anche in Borsa. Sull’indice DAX 40, il titolo infatti è precipitato da 240 euro a 185 euro negli ultimi 9 mesi.
Intanto il gruppo Volkswagen sta compiendo passi avanti per l’elettrificazione dei veicoli. Il consiglio di sorveglianza ha dato il via libera alla fondazione di una propria azienda per il settore delle batterie, che assumerà la forma giuridica di una ‘SE’ (Societas Europaea).
L’azienda tedesca vuole coinvolgere terze parti nel suo business delle batterie, che è attualmente in fase di sviluppo. Quindi è ipotizzabile anche un’IPO della divisione. Si prevede che il business delle batterie genererà un fatturato di circa 20 miliardi di euro nel 2030.