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Valute, il Peso argentino si muove senza più le briglie

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I privati possono quindi acquistare valuta estera liberamente, e questo comporta la libera fluttuazione

Uno dei gravi problemi che il presidente Javier Milei ha dovuto affrontare dal giorno del suo insediamento è la lotta contro l’inflazione argentina. Il Presidente argentino l’ha combattuta soprattutto attraverso i rigidi controlli sul fronte delle valute, per cercare di mantenere artificiosamente il peso più stabile in termini reali.

Il cambio di rotta sul mercato delle valute

valute peso argentinaQuesta politica monetaria aveva attirato grandi critiche da parte degli investitori. Ma ecco l’improvviso cambio di rotta, perché contrariamente a quanto si aspettava la maggior parte degli animalisti (soprattutto in vista delle elezioni di medio termine di ottobre), Milei ha deciso di lasciar fluttuare liberamente il peso argentino rispetto al Dollaro sul mercato delle valute. Il cavallo di battaglia della lotta all’inflazione è stato quindi parzialmente abbandonato.

I privati possono quindi acquistare valuta estera liberamente, e questo comporta la fluttuazione del peso quasi senza più vincoli. L’intervento della banca centrale argentina è prevista soltanto nel caso in cui il cambio USD/ARS salga oltre quota 1400, o nell’ipotesi più ottimistica scenda sotto 1000. 

La conseguenza di questa decisione è stato l’aumento del valore del dollaro di circa l’11%, come il cambio USD/ARS che è salito da circa 1100 a poco più di 1200, attirando subito chi sa come fare scalping Forex. C’è poi un altro rapporto di cambio al quale fare riferimento, quello che clandestino che è noto come “blue”. Qui il valore del dollaro è calato drasticamente, arrivando a circa 1.280.

La scelta di Milei

Ma perché Milei ha deciso questo cambio di rotta? Secondo alcuni osservatori è stata la necessità di rimpinguare le casse vuote della banca centrale del paese. Per evitare un ulteriore crollo del valore del peso, come quello avvenuto sul mercato delle valute nelle ultime settimane (si vedano in proposito i dati su Pocket Option link), la Banca Centrale ha dovuto utilizzare una parte consistente delle sue riserve in dollari. Per questo è aumentato il rischio di una svalutazione ufficiale destabilizzante.

I dubbi sul futuro

Riguardo al futuro invece lo scenario rimane molto incerto. Secondo gli economisti l’inflazione dovrebbe aumentare nel breve termine, anche se l’evento più importante riguarda le relazioni diplomatiche con gli Stati Uniti. I buoni rapporti tra due paesi hanno consentito all’Argentina di subire una tariffa commerciale lieve, pari al 10%. Tutto ciò è molto incoraggiante se si pensa che il raccolto di soia di aprile-giugno attira un forte afflusso di dollari nel paese sudamericano, in grado di rimpolpare le scarne riserve della banca centrale.

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